ROMA – La pirateria è ancora qui. Sempre più diffusa, sottovalutata, ricca. Una piaga che incorpora i trend dell’audiovisivo e che potrebbe evolversi con l’intelligenza artificiale. Allo stesso modo, però, dovranno fare i suoi avversari.In occasione dell’incontro “Stati Generali della lotta alla pirateria tra legalità, sicurezza e intelligenza artificiale”, è stata presentata in anteprima la nuova indagine sul fenomeno condotta da Ipsos per conto di Fapav.
La Federazione per la tutela delle industrie dei contenuti audiovisivi e multimediali ha commentato i dati assieme a rappresentanti delle istituzioni e dell’industria. Proprio in questi giorni al Senato si discute l’approvazione della legge sulla pirateria, che conferma l’Italia “prima della classe sul tema”, ha commentato il Presidente Fapav Federico Bagnoli Rossi. La proposta di legge è stata approvata in prima lettura alla Camera dei Deputati lo scorso marzo e attualmente è all’esame delle commissioni Giustizia e Telecomunicazioni. “Solo poi, a maggio, la Commissione Europea ha ratificato alcune raccomandazioni per combattere la pirateria online di sport e altri eventi dal vivo”.
Tempestività è la prima delle parole chiave al centro dell’incontro e delle azioni di contrasto proposte. Perché i dati parlano chiaro, il fenomeno esiste, è in crescita e, aspetto più allarmante, la consapevolezza di commettere reato tra gli utenti del web è diffusa ma quasi sempre sottovalutata. Il Presidente di Ipsos Italia Nando Pagnoncelli – inizia quest’anno l’accordo quadriennale tra Ipsos e Fapav – ha sottolineato la crescita dello Sport Live tra i contenuti piratati (+26%), elemento che preoccupa attori del settore come Sky e DAZN, i cui CEO sono intervenuti durante l’incontro manifestando apprensione per i dati e sollecitando l’approvazione della legge entro l’inizio del campionato. Anche le serie segnano un +15% sul 2021, mangiando attenzione ai film, come registrato anche dallo sfruttamento legale dei contenuti audiovisivi.
IPTV Illecite, dispositivi che consentono di accedere a diverse piattaforme e contenuti di paytv attraverso abbonamenti cumulativi, incidono per il 23% e prevalgono addirittura sulla pirateria streaming. Per quest’ultimo cresce l’impatto delle app di messaggistica (dal 10% al 12%), come Whatsapp o Telegram, strumenti agili per l’accesso a gruppi dove vengono caricati contenuti piratati.
“Un rispetto della legge all’Italiana”, commenta Pagnoncelli notando come il 41% degli intervistati ammette di aver pensato agli impatti della pirateria sull’industria dell’audiovisivo, ma un altro 41% tende a ridimensionare il pericolo. “Sta aumentando la consapevolezza che la pirateria è un reato, 4 cittadini su 5 sono consapevoli di parlare di un reato, ma c’è anche la convinzione che questo reato non verrà scoperto o punito mai”. A mancare è la consapevolezza delle realtà criminali che siedono dietro questi siti o servizi, oltre che del guadagno che questi portano e del danno che provocano all’industria. Si calcola che l’incremento del fenomeno della pirateria si possa contare sui 500 milioni di euro in termini di Pil e 200 milioni di euro i mancati introiti fiscali.
“Un cappio al collo di questo paese”, commenta Massimiliano Capitanio Commissario Agcom, “a rischio diecimila posti di lavoro, 1 miliardo tolto al paese ogni anno”.
Un dato regala speranze: il 40% dei pirati adulti ha incontrato almeno una volta un sito bloccato e tra loro la metà si è di conseguenza rivolto ad alternative legali (49%, +6pp vs. 2021). Oscurare i siti funziona, e la nuova legge conferirebbe poteri all’Autorità per ordinare l’oscuramento immediato che trasmette illegalmente un contenuto.
Ma chi sono i pirati dell’audiovisivo? Da tempo Fapav mappa gli attori di questi atti, confermando anche quest’anno trend noti: i pirati sono più concentrati tra gli under 35 (39% vs 27% del totale popolazione), tra coloro che hanno un livello di istruzione più elevato (21% di laureati vs 18% del totale popolazione) e tra gli occupati (61% vs 54% del totale popolazione). Si riscontra inoltre una leggera prevalenza degli uomini sulle donne (53% di uomini e 47% di donne).
In merito ad azioni tempestive per il contrasto alla pirateria, Fapav ha annunciato a margine dell’incontro la collaborazione con ANEC e ANICA per la realizzazione della prima campagna europea contro il camcording, la pratica di videregistrazione illecita di audio e video nelle sale.
“In passato sono state fatte delle campagne”, ha dichiarato il Direttore Generale di ANEC Simone Gialdini. “La chiave dell’iniziativa è evitare la criminalizzazione: nelle sale parliamo a chi ha già pagato un biglietto e a chi riconosce quest’esperienza, le persone come partner di una legalità che deve essere tramandata e trasmessa. I sei promo sono a tema, quindi anche abbinabili al tipo di film in sala”.
Nell’immediato futuro la pirateria dovrebbe evolversi. Arriva l’intelligenza artificiale anche in questo ambito, lo stesso strumento che potrebbe però aiutare anche chi il fenomeno lo combatte.
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I dati dall’indagine Ipsos per Fapav, riferita all’anno 2023. I pareri del presidente Federico Bagnoli Rossi, di Rutelli (Anica), Alberto Barachini (sottosegretario con delega all'informazione e all'editoria), Capitanio (Agcom) e De Siervo (Lega Serie A)