Piero Chiambretti


Debutto per Rita Rusic ex Cecchi Gori, la blindatissima signora del cinema italiano. E debutto per Piero Chiambretti, l’ex portalettere di Guglielmi ora regista-attore di cinema come altri colleghi televisivi-satirici. Il film è Ogni lasciato è perso, uscita il 19 gennaio distribuito da Columbia Tristar, che con Movieweb e Rita Rusic Company ha siglato un accordo annunciato alla Giornate professionali.
Film dichiaratamente autobiografico per Pierino, che fu mollato e non ne fece mistero. E anche per Rita. Che dice poco, ma almeno fa un commento a doppio taglio: “Finalmente un uomo che soffre per amore”.
Piero C. – il protagonista del film, anchor man del marzulliano That’s amore – ripassa le tappe del naufragio sentimentale alla ricerca di appigli o libertà. Lo perseguita l’icona dell’amata, lo aiuta una nuova fiamma torinese (due modelle, come usa tra i comici, Vanessa Asbert e Gretha Cavazzoni), gli amici gli raccontano pene d’amor perduto, solo la fede, incarnata nel gigantesco Redentore che sovrasta Maratea, lo risolleva. Sceneggiatura di Benvenuti e De Bernardi, musiche di mamma Felicita, che scrive testi per il gruppo celtico dei Red Branch.

“Ogni lasciato è perso”, un film o un regolamento di conti?
In Italia si separano 60.000 coppie ogni anno e nell’82% dei casi sono le donne a decidere… Quindi non è un fatto personale.

Cosa ti ha convinto a passare al cinema?
La tv è arrivata a una grande trasformazione: vedremo. Al cinema avevo pensato già con Angelo Guglielmi che stanziò 1 miliardo per un film mai realizzato: non era il momento adatto.

Sarà una cosa televisiva?
Credo di no. Sarà un film tragicamente comico o comicamente tragico. A seconda dello sbigliettamento.

Hai girato a Torino: una botta di campanilismo?
Vedrete una Torino mai stata al cinema: né con Amelio né con Calopresti e nemmeno al Tg con i cancelli di Mirafiori… una Torino Marittima come tutti i torinesi la vorrebbero.

È vero che alla fine trovi la fede?
Sapete benissimo che sono anche stato comunista. Ma dopo medicine, psicanalisi, magia nera non mi resta che l’acqua benedetta: ho fatto il chierichetto, verso regolarmente l’8 per mille e ho votato due volte dc, nel ’76 e nel ’78.

Hai avuto molte donne?
Nel mio piccolo, 25 fidanzate… nel film appaiono tutte per ricordarmi le mie nefandezze: egoista, possessivo, geloso, maschilista.

E il film? Non è un po’ maschilista?
Poteva essere misogino, dati i presupposti. Ma non lo è.

Ci sono molte scene di sesso?
Due baci soltanto: uno con la lingua.

La cosa più divertente?
Tiberio, l’amico diventato deficiente dopo una delusione amorosa: non mangia più, non parla più, non respira più. Vive della carità degli amici in una clinica di lusso… dopo la fine del matrimonio tra Al Bano e Romina è l’unico a credere nell’amore eterno.

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02 Ottobre 2000

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