Piera Degli Esposti, in cucina contro la pena di morte


GIFFONI VALLE PIANA – All’attrice Piera Degli Esposti, il Festival ha consegnato questa mattina il Giffoni Award 2010 durante un commovente incontro con i ragazzi della giuria +13, che dell’attrice conoscono e apprezzano soprattutto il personaggio di Clelia nella serie Tv Tutti pazzi per amore. E lei che proviene da ben altre esperienze artistiche non la prende a male, anzi si diverte a imitare gesti e modi di dire del noto personaggio televisivo. “Quando il regista mi chiese di imitare Beyoncé per la scena del ballo, ero terrorizzata. Ma come? Alla mia età, con il corpo che mi ritrovo? Poi il mio consueto coraggio mi ha spinta a farlo: ho passato ore e ore a guardare il video di Beyoncé e, a volte da sola a casa altre volte con l’aiuto del coreografo, ci sono riuscita. Allora finita la scena ho detto: ‘Ce l’abbiamo fatta, ragazza!’ rivolgendomi a Beyoncé”.

 

A Giffoni, Piera degli Esposti accompagna il giovane regista pugliese Davide Minnella per presentare il corto Come si deve. Nel film è una raffinata cuoca ormai prossima alla pensione che prima di andar via decide di trasmettere i segreti ma anche il piacere del suo lavoro ad una giovane apprendista, Teresa (Diane Flery). La giovane donna dovrà imparare non solo a cucinare, ma ad esaudire le richieste di tutti i clienti, che possono appartenere a culture e religioni diverse. Scopriamo così che l’anziana signora, lungo l’arco della sua vita ha collezionato decine di libri di ricette da tutto il mondo e una ricca dispensa di spezie conservate accuratamente nel luogo in cui lavora: un carcere speciale in cui si applica la pena di morte. La parola che più volte pronuncia l’anziana signora è ‘etica’: un piatto va preparato come si deve, per soddisfare fino in fondo l’ultima richiesta e quindi l’ultimo desiderio del condannato a morte.

 

“Ho pensato – dice l’attrice – che questa donna dovesse rendere quel posto mortale un po’ meno tetro e preparare cibi che ricordassero ai condannati il sapore della propria famiglia. In questa maniera il mio personaggio cerca di rendere la morte più dolce perché sente quella morte profondamente ingiusta.” In sala i ragazzi, che hanno apprezzato molto il lavoro di Minnella, si sono confrontati con il regista e l’attrice sul tema del sistema carcerario e della pena di morte. “Ci sono ancora cinquanta Stati nel mondo in cui viene applicata – dice Minnella – con il mio lavoro ho cercato di contrapporre un gesto d’amore assoluto (preparare l’ultima pasto) ad una violenza assoluta. Ma al di là della pena di morte, oggi viviamo un periodo di carenza di etica e noi dovremmo considerare che la vita è il bene più prezioso”. Piera Degli Esposti, stimolata da alcune domande dei ragazzi, si è soffermata sulla mancanza di dialogo nel nostro presente. “Quando vado in giro per strada, mi capita di vedere persone che parlano da sole, pur essendo in mezzo agli altri. Ma i loro sguardi non riescono ad incrociarsi. Il corto di Minghella mette in evidenza le zone dell’affetto e della pazienza dell’anziana cuoca che fa della sua solitudine un atto d’amore verso l’altro. E’ quello che serve a tutti noi”.

26 Luglio 2010

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