Intorno alla figura più discussa del cinema italiano di oggi, vitale e contraddittoria, si tiene tra il 3 e il 5 novembre 2000 a Pesaro, presso il Teatro Sperimentale, il XIX Convegno Internazionale di Studi sul Cinema e gli Audiovisivi, a cura di Bruno Torri. Un momento di riflessione, per un cinema che più che di autori e di storie manca, forse, proprio di imprenditori, di “capitani d’industria”. Ma perché?
Da questo perché? parte il convegno di Pesaro. Oggi, è quasi un luogo comune che l’immagine e la realtà lavorativa di chi si dedica alla produzione (uno sporco lavoro, ma qualcuno lo deve pur fare?) abbiano risentito in modo molto più diretto di quanto non sia accaduto ai colleghi-avversari registi, sceneggiatori e soggettisti dei cambiamenti avvenuti sulla scena industriale del nostro Paese, e soprattutto su quella internazionale. L’avvento capillare della televisione nella vita e nelle case degli italiani ha portato i grandi network ad occupare rapidamente anche lo spazio dell’attività cinematografica, ponendosi come produttori e distributori di film, e questa teledipendenza indotta del nostro cinema è stata insieme causa e conseguenza della caduta a picco della domanda nel mercato interno, ridotto a provincia del prodotto hollywoodiano.
Da queste tesi diffuse, poco consolanti ma largamente vere, discende a cascata una serie di domande alle quali, durante la tre giorni di Pesaro, cercheranno di rispondere giornalisti, registi, produttori e sceneggiatori: la perdita di potere dei produttori a vantaggio dei manager della tv è ormai irrimediabile? La politica può restituire peso e identità ai produttori? Come si svolgono, in un contesto del genere, e cosa significano i rapporti tra produttori e autori? Perché molti produttori sono diventati anche distributori, esercenti, o entrambe le cose? E il cosiddetto produttore indipendente, è indipendente davvero o fa poco più che tirare avanti facendo il producer? Che fine fa, in tutto questo, la cultura cinematografica italiana? E il boom del digitale, è un palliativo, una speranza, o la classica goccia che fa traboccare il vaso?
Domande a cui rispondere sta tra l’ovvio e l’impossibile. Ma forse dal dibattito potranno venire fuori riflessioni pertinenti e iniziative concrete, come sperano gli organizzatori.
Questo il programma dei lavori: venerdì 3 novembre, ore 17.30, introduzione di Bruno Torri, poi gli interventi di Alberto Farassino (Il modello “Lux Film”) e David Rooney (La produzione a Hollywood); sabato 4 novembre, alla stessa ora gli interventi in successione di Francesco Maselli (L’anomalia Cristaldi), Beppe Attene (Il produttore indipendente) e Salvatore Piscicelli (Il regista produttore). Domenica 5 novembre, infine, alle 10.00, conclusione dei lavori con una Tavola Rotonda a cui interverranno relatori e partecipanti. Previsti gli interventi di Giorgio Arlorio, Massimo Cristaldi, Mario Gallo, Carlo Lizzani, Fulvo Lucisano, Leo Pescarolo, Gianfranco Piccioli, Enzo Porcelli, Grazia Volpi e Vito Zagarrio.
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