VENEZIA – Il Leone d’oro Yorgos Lanthimos, autore di Poor Things, appena dopo aver ricevuto il premio, commenta il riconoscimento assoluto dell’80° Mostra del Cinema di Venezia: “Emma Stone e gli attori sono tutti straordinari: per La favorita abbiamo lavorato così bene che appena le ho parlato di questo film è subito salita a bordo del progetto; ha collaborato a parlare con la produttrice, entrando nel progetto sin dalle prime stesure dalla sceneggiatura, contribuendo a costruire il mondo del film, influenzandolo su come avrebbe ritratto il suo personaggio”. Lei, però, è assente per lo sciopero hollywoodiano, gli viene fatto notare: “mi spiace non sia qui, è parte fondamentale del film, ma comprendo la causa. Speriamo che presto, non appena tutto sarà risolto, possa unirsi a noi per festeggiare. Non so cosa renda un film candidabile: prenderemo tutto quello che verrà”.
Nel parterre dei premiati anche Matteo Garrone, Leone d’argento – Miglior Regia per Io, Capitano: “è un film che racconta di un’ingiustizia, che affronta un tema etico, di violazione dei diritti umani. Mi interessava raccontare il viaggio dall’interno per far rivivere allo spettatore il loro viaggio epico. Spero che il film, grazie all’aiuto di Seydou, interprete straordinario, puro, cristallino, dia a chi lo vedrà una prospettiva diversa, che possa emozionare e guardare da un’angolazione inedita. Si è cercato di dare forma visiva a una parte di viaggio che di solito non si conosce. Sono fiducioso il film arriverà a un pubblico trasversale, popolare”. Naturalmente, il regista italiano aveva ringraziato e speso parole dedicate al film e al suo interprete già dal palco della cerimonia: leggi il nostro articolo.
Ed è proprio Seydou Sarr, Premio Marcello Mastroianni per Io, Capitano a prendere la parola: “sono veramente felice perché è la prima volta che interpreto un film. Mi fa piacere interpretare questo ruolo e dimostrare esattamente quello che succede agli immigrati, quello che succede veramente nel deserto e nel mare”.
Per le migliori performance, Coppa Volpi: Cailee Spaeny – Migliore Interpretazione Femminile in Priscilla di Sofia Coppola: “ci siamo incontrate di persona poche volte con Priscilla Presley, ma spesso sentite al telefono: è stata estremamente generosa. Sono felice di aver vinto per il film e per lei”. Mentre Peter Sarsgaard – Migliore Interpretazione Maschile in Memory di Michel Franco, dice: “non posso pensare a premio migliore; è un film speciale perché abbiamo dedicato fatica e tempo; parla sospirando e vorrei gettare luce sul film, così delicato, con tantissima umanità e credo il mondo se ne accorgerà”.
Il regista Pablo Larraín, Premio Osella – Migliore Sceneggiatura per El Conde, spiega: “abbiamo avuto un dittatore per così tanti anni che non è mai stato processato e condannato e questa impunità l’ha reso eterno e questo si adatta a un vampiro; il cinema può mettere insieme questi due elementi, trasformando un un personaggio romantico in un dittatore dell’orrore”.
L’autrice polacca Agnieszka Holland, Premio Speciale della Giuria per The Green Border, interpellata sull’Europa, commenta: “è paradossale essere in un festival come questo – con red carpet e abiti scintillanti – con un film così, perché noi parliamo della miseria umana, della crudeltà, della politica; allo stesso tempo servono i tappeti rossi per attrarre attenzione sull’argomento, per i migranti, gli attivisti, le guardie di frontiera, perché sono persone che non hanno voce anche perché non vogliamo ascoltarli. I festival sono occasioni per aiutare ma non cambieremo il mondo con un film, dobbiamo fare di più: mi aspetto che l’Europa si svegli, credo sia l’ultima chance per svegliarsi”.
Tra gli italiani premiati nelle sezioni parallele della Mostra anche Micaela Ramazzotti, Premio degli Spettatori – Armani Beauty per Felicità (sezione Orizzonti), che dal palco della cerimonia ha commentato: “Lo dedico a chi vive nell’infelicità della propria vita, a chi sta vivendo un momento difficile. Bisogna sempre lottare per la felicità”.
di Nicole Bianchi
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