“Le minoranze linguistiche riconosciute e tutelate dalla Legge sono 12: lingue delle popolazioni albanesi, catalane, germaniche, greche, slovene e croate e di quelle parlanti il francese, il franco-provenzale, il friulano, il ladino, l’occitano e il sardo”, recita ufficialmente il sito istituzionale del Ministero dell’Istruzione e del Merito: nel nome di questo spirito di preziosa conservazione della lingua, è nato il concorso cinematografico Parla Corto, promosso dalla Rai – Sede Regionale Sardegna.
La lingua minoritaria, dal sardo al carnico, dal patois al francese, è patrimonio culturale e la sede sarda, in collaborazione con l’Università degli Studi di Cagliari – Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni culturali, ha promosso il Concorso, quest’anno alla sua prima edizione: il progetto – sotto la direzione di Carmen Botti – ha visto la luce con lo scopo di stimolare la conoscenza e l’uso delle lingue minoritarie fra le giovani generazioni, incentivando all’uso di forme espressive audiovisive e digitali.
La call per Parla Corto, lanciata all’inizio dell’estate 2024, chiamava registi dai 18 ai 35 anni, e l’ammissione al Concorso consentiva la partecipazione a film di finzione, documentari, animazione, con il vincolo necessario che fossero in una lingua minoritaria, naturalmente.
Nel più ampio contesto di un convegno a tema, Limbas de minoria, dedicato alle lingue minoritarie e al ruolo dei media, la Rai rinnova l’impegno a favore della tutela della diversità linguistica e culturale, facendo delle lingue minoritarie una componente fondamentale della propria offerta di servizio pubblico; nell’appuntamento congressuale del 10 ottobre 2024, organizzato a Cagliari, sono stati premiati ex aequo i cortometraggi La punizione del prete di Francesco Tomba e Chiara Tesser e Frarìa di Alberto Diana; mentre una menzione è andata al progetto videomusicale in Patois, realizzato da Le Digourdì.
La giuria, presieduta dal regista Giovanni Columbu, con Katia Berruquier (programmista multimediale sede di Aosta), Caterina Pezzuto (programmista multimediale sede di Trieste), insieme alla giornalista Nicole Bianchi, specializzata in cinema, ha giudicato meritevoli i tre progetti con le seguenti motivazioni:
La punizione del prete
I rumori e i suoni del principio del film restituiscono immediatamente l’atmosfera, in equilibrio tra ironia e thriller, aprendo così a quella che si rivela una storia inattesa, curiosa, che crea intrattenimento. C’è un potenziale autorale in fieri, come si dimostra per esempio nella cura della fotografia e nella ricerca e ripresa dei volti, soprattutto con le inquadrature dei primi piani, che restituiscono gli stati d’animo, grazie anche a un’interpretazione particolarmente realistica dei personaggi di Gesuina e del prete. L’uso dell’italiano, intercalato al sardo, dà personalità originale al film, che così si offre attualissimo e ampiamente fruibile, seppur non dimenticando la propria radice, linguistica e sociale, e mettendo in luce una matrice ironica del popolo sardo, non sempre così svelata ai più.
Frarìa
Il film gode di un’estetica cinematografica curata e una resa realistica efficace, che restituisce i primi Anni ’20 senza sensazione di artificio, in particolare garantiti dall’estetica di alcuni volti degli interpreti, molto suggestivi perché quasi naturalmente “antichi”. La storia propone il concetto di “rispetto” e riflette sul piglio di saperlo esercitare “con una testa che pensa”, senza essere gregario: un tema sempre d’attualità e di fondamento sociale.
Paolle Sarvadze & co.
La lingua delle radici riproposta in chiave moderna trova nei giovani creativi Le Digourdì la forza per realizzare un sorprendente ponte tra tradizione e innovazione. La loro capacità di mescolare messaggi culturali a forme artistiche contemporanee sfruttando tutti gli strumenti della multimedialità offre nuove prospettive, attirando efficacemente l’attenzione su temi rilevanti e universali. I brevi filmati musicali girati sullo sfondo di magnifici scenari naturali, accompagnati a coreografie e costumi fantasiosi, dimostrano una profonda connessione con il territorio, trasformando ogni performance in un’esperienza immersiva. La sinergia che ne scaturisce invita lo spettatore a esplorare emozioni e storie che vanno oltre il semplice divertimento.
I progetti premiati saranno trasmessi sulle piattaforme multimediali aziendali, RaiPlay e RaiPlay Sound.
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