Paolo Taviani: “Il neorealismo è come il Rinascimento”

Paolo Taviani parla a 'Variety' di Leonora addio, il primo film realizzato senza il fratello Vittorio morto quattro anni fa, che passa il 15 febbraio, unico italiano in gara, in concorso a Berlino


“Volevo comunicare al pubblico, sia all’inizio che alla fine del film, che quello che stanno vedendo è spettacolo. Proprio come Pirandello, volevo far capire che tutto ciò che uno vive è teatro: vita e teatro allo stesso tempo”. Così Paolo Taviani parla a ‘Variety’ di Leonora addio, il primo film senza il fratello Vittorio morto quattro anni fa, che passa martedì 15 febbraio, unico italiano in concorso alla Berlinale. Prodotto da Stemal con Luce Cinecittà e Rai Cinema, sarà in sala dal 17 febbraio con 01.  

Un’opera dedicata proprio al fratello e che può essere vista sicuramente come un addio: “Vittorio mi ha detto: Dopo la mia morte non voglio che esca alcun film con il mio nome, nessun film che io non sia in grado di controllare e amare”.

Il film utilizza, oltre al materiale di repertorio tanti frammenti di cinema neorealista: “Vittorio ed io abbiamo sempre considerato quel periodo cinematografico importante quanto il Rinascimento, c’è più verità nei film neorealisti che in qualsiasi materiale d’archivio”, spiega Paolo, classe 1931.

Il film inizia con Pirandello che riceve il premio Nobel per la letteratura nel 1934 e poi segue la bizzarra vicenda delle sue ceneri frettolosamente affidate al Cimitero del Verano a Roma e poi portate, quindici anni dopo, in Sicilia. L’occasione di un viaggio attraverso l’Italia del dopoguerra in parte con la fiction e in parte con filmati d’archivio e frammenti di film neorealisti. Dopo questa prima parte in bianco e nero si passa ai colori con la messa in scena, nella Brooklyn dei primi del 1900, della novella Il chiodo uno degli ultimi racconti scritti da Pirandello prima di morire.

I fratelli Taviani hanno vinto l’Orso d’oro nel 2012 con Cesare deve morire, opera in bianco e nero su un gruppo di detenuti di un carcere di massima sicurezza che mettono in scena Shakespeare.                      

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