Un professore vittima di bullismo; una pediatra aggredita dalla mamma coatta che ne vuole sapere più di lei di medicina; una hostess insultata dal passeggero della business che non vuole spegnere il cellulare neanche durante il decollo; l’allenatore di una squadra di bambini picchiato dal padre tuttologo che vuole dettare la formazione…
Ma cosa ci dice il cervello si ispira ai tanti episodi di quotidiana aggressività e maleducazione per costruire una sorta di favola urbana terapeutica in cui Paola Cortellesi raddrizza i torti e dà lezioni di saper vivere. L’attrice è Giovanna, una donna dalla doppia vita, per tutti impiegata ministeriale incolore e noiosa, in realtà è agente segreta protagonista di avventure rocambolesche. Ma in occasione di una rimpatriata con i vecchi amici del liceo, i Fantastici 5 (Stefano Fresi, Lucia Mascino, Claudia Pandolfi e Vinicio Marchioni) decide di porre fine alle angherie di cui i suoi ex compagni sono vittime e si trasforma in supereroina.
In uscita in 600 copie dal 18 aprile con Vision Distribution, che l’ha prodotto insieme a Wildside, in collaborazione con Sky Cinema e Timvision, questa action comedy, diretta da Riccardo Milani, arriva dopo due grandi successi della coppia (anche nella vita): Come un gatto in tangenziale e La Befana vien di notte. “La Befana – spiega uno dei produttori, Nicola Maccanico – è stato superato da A casa tutti bene per il David degli spettatori, ma solo per un problema di date di uscita. E’ comunque in lizza per il biglietto d’oro che si calcola sulle presenze dal 1° dicembre al 30 novembre e che l’anno scorso è stato vinto dal Gatto“.
Al di là dei conti al botteghino, per Milani, che proprio oggi, 15 aprile, festeggia il compleanno, è importante il lato civile del progetto: “Mentre scrivevamo con Paola, Furio Andreotti e Giulia Calenda – racconta – accadevano ogni giorno episodi simili , quindi stavolta abbiamo inventato ben poco, abbiamo preso spunto da quello che abbiamo visto e vissuto noi stessi e i nostri amici. Volevamo divertirci e divertire su un momento in cui in questo paese c’è poco da ridere, per l’aggressività, il mancato rispetto delle competenze e delle regole di una parte della popolazione”.
Aggiunge Paola Cortellesi: “La maleducazione non risparmia nessuno, uomini e donne, ricchi e poveri. Persone che svolgono lavori socialmente utili come gli insegnanti e i medici vengono sottovalutati, vessati, scavalcati, attaccati anche fisicamente. Accade anche per strada a ognuno di noi. A volte siamo vittime, altre volte carnefici. Magari perché mettiamo l’auto in doppia fila. Bisogna svegliarsi e vivere nel rispetto reciproco”.
Per Lucia Mascino “è il sogno di tutti avere i servizi segreti al servizio del cittadino. Tutto cambia e cambiano anche i costumi delle persone così ogni giorno si sposta un po’ l’asticella e diventano leciti comportamenti dannosi”. “E’ una tradizione nobile e antica – aggiunge Remo Girone, che ha il ruolo del capo dei servizi segreti – castigat ridendo mores“. Il giovane Emanuele Armani (il liceale bullo) ha una sua lettura del fenomeno: “Dall’assenza di cultura nascono le frustrazioni sociali che portano a questa violenza, l’ignoranza crea il disagio”.
Un altro aspetto toccato dal film è quello del rapporto tra genitori e figli. Racconta Paola Cortellesi: “Abbiamo parlato con donne che lavorano nell’intelligence e ci hanno raccontato le difficoltà che vivono. Non ricevono mai una pacca sulla spalla e rischiano di non essere stimate neanche dai propri figli perché nessuno conosce la loro reale attività”. L’attrice indossa in scena tanti travestimenti e dà vita a 15 diversi personaggi. “Ho fatto due mesi di allenamento con uno stunt coordinator provando salti, corse e capriole. Tom Cruise la prenderà malissimo”.
C’è un rapporto con la commedia italiana classica anche se in chiave meno acre? “Siamo fan di Risate di gioia – spiega lo sceneggiatore Furio Andreotti – un grande film comico ma anche triste e crudele. Quella è una cifra che amiamo e che ci appartiene. Nei personaggi dei vessatori torna quella radice”. “Nelle storie che raccontiamo – aggiunge Paola Cortellesi – la cattiveria c’è. Ma non ci piace il cattivismo gratuito e uso volutamente una parola che è il contrario di buonismo. Qui c’è la punizione, ma c’è anche il riscatto. Come avveniva nel Gatto. In una storia popolare, un’idea di riscatto può fare molto bene”. E sull’ipotesi di debuttare nella regia: “Mi piacerebbe, lo farò quando mi sentirò pronta. Essendo femmina penso molto prima di fare una cosa”.
Nel cast anche Carla Signoris, Giampaolo Morelli, Ricky Memphis, Alessandro Roja, Paola Minaccioni.
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