Quest’anno il programma della sezione Panorama sarà curato per la prima volta da Paz Lazaro, Michael Stutz e Andreas Struck. A oggi sono stati confermati undici film. Nel documentario tedesco Zentralflughafen THF (Central Airport THF) il regista brasiliano-algerino Karim Aïnou filma la vita dei rifugiati negli hangar dell’aeroporto dismesso di Tempelhof.
In Profile, drama thriller di Timur Bekmambetov segue un giornalista inglese che si infiltra nei canali di propaganda digitale dell’Isis. In Yocho (Yocho (Foreboding), sci-fi del giapponese Kiyoshi Kurosawa, gli alieni si impossessano delle emozioni umane. Le ‘Body Politics’ sono uno dei temi principali di questa edizione. Quattro film vengono dall’america Latina: gli argentini La omisión (The Omission) di Sebastián Schjaer e is Malambo, el hombre bueno (Malambo, the Good Man) di Santiago Loza, il doc brasiliano Ex-Pajé (Ex Shaman) di Luiz Bolognesi e, dallo stesso paese, Bixa Travesty (Tranny Fag) di Kiko Goifman e Claudia Priscilla, incentrato sul tema della cultura trans come del resto il Obscuro Barroco di Evangelia Kranioti, su Luana Muniz, icona trans e queer brasiliana. Il tema della resistenza al machismo – l’altro particolarmente rilevante – è trattato invece, oltre che ne La omision, anche nell’austriaco L’Animale di Katharina Mückstein. Lo svedese Göran Hugo presenta invece il doc That Summer.
In Panorama saranno presentati Dafne, opera seconda di Federico Bondi e il documentario Selfie di Agostino Ferrente. Il nuovo progetto di Irene Dionisio La voce di Arturo è stato selezionato da Berlinale Talents e da Script Station. In Coproduction Market il nuovo progetto di Thanos Anastopoulos Seconda casa
In anteprima europea nella sezione Panorama Skin di Guy Nattiv, la vera storia di Bryon Widner, fanatico naziskin redento appartenente ad una feroce famiglia di skinheads. Interpretato da Jamie Bell, il film è stato presentato al Toronto International Film Festival dove ha vinto il Premio Fipresci della Critica
La Retrospettiva della 69ma edizione della Berlinale adotta come tema le donne registe, tra il 1968 e il 1999. “Grazie ad attiviste come Helke Sander, Ula Stöckl e Jutta Brückner – dice il direttore uscente Dieter Kosslick – le registe donne hanno preso confidenza, e noi abbiamo molto a cuore l’uguaglianza di genere nel cinema di oggi”
Il direttore della Berlinale ha ricevuto una medaglia speciale a Telluride, ed è stato definito come “un eroe del cinema che preserva, onora e presenta grandi film”. Precedentemente il riconoscimento era andato a Criterion Collection, HBO, Ted Turner, Stanley Kauffmann, Manny Farber, Pierre Rissient, Leonard Maltin, Serge Bromberg and the UCLA Film & Television Archive