“Siamo andati in Palestina con uno spirito neorealista di cinquanta anni fa. Avevamo in mente Germania anno zero di Roberto Rossellini, il modo con cui il regista riuscì senza essere un germanista a raccontare il Paese con una significazione universale straordinaria”.
Citto Maselli, presenta il resoconto del film collettivo, titolo provvisorio Un giorno in Palestina, portato a termine tre giorni fa da undici registi. Il gruppo di cineasti, composto da Giuliana Berlinguer, Giuliana Gamba, Ettore Scola, Mario Monicelli, Franco Angeli, Ansano Giannarelli, Wilma Labate, Fulvio Wetzel, Maurizio Carassi e Francesco Martinotti, ha passato otto giorni tra Ramallah e Jenin riprendendo la vita quotidiana della popolazione palestinese.
“Eravamo 11 cineasti e 8 direttori della fotografia, oltre al produttore, Mauro Berardi di Luna Rossa cinematografica e Stefania Brai, coordinatrice del progetto”, racconta il regista. Ognuno di loro ha filmato un evento diverso. Il film, sarà montato da Mario Monicelli e uscirà in edicola fra tre mesi insieme al settimanale l’Espresso, come già è avvenuto con il documentario Un mondo diverso è possibile.
“Ho filmato la vita quotidiana di un dipendente di un ristorante – racconta Maselli – Quest’ uomo ogni mattina per arrivare a lavoro deve passare 4 check point. File interminabili a causa delle quali non arriva mai in tempo a lavoro. Il padrone del ristorante sarà costretto a licenziarlo. Il documentario finisce con lui che invece di mettere la sveglia alle cinque della mattina, l’anticipa alle tre e mezza. Solo così può farla in barba a tutte le umiliazioni che subisce ogni giorno”.
Tra i ricordi stampati nella memoria di Citto Maselli ce n’è uno in particolare: “Eravamo io e Mario (Monicelli, ndr.). Siamo andati a filmare la camera da letto di Arafat a due giorni dall’attacco. I palestinesi stavano già ricostruendo tutto. Un gesto significativo di un atteggiamento generale che mi ha molto colpito. I palestinesi sono guidati sempre da una grande speranza. Sembra che ti dicano: ce la possiamo fare, usciremo da tutto questo”.
Nel frattempo, al cinema Pasquino di Roma è prevista una rassegna di documentari palestinesi, tra cui alcuni girati da registi italiani negli anni della seconda Intifada.
Fra tutti: Palestina tutti i giorni di Roberto Giannarelli e Marco Simon Piccioni (venerdì 14 giugno, ore 15.30) e Fino all’ultima kufiah di Fulvio Grimaldi ( sabato 15 giugno, ore 21.00).
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