Ozon apre la Berlinale: “Ecco il mio omaggio a Fassbinder”

'Peter Von Kant' è il primo film del Concorso della 72ma Berlinale, diretto da François Ozon, adattato da Rainer Werner Fassbinder. Protagonista è Denis Ménochet, con Adjani e Schygulla


BERLINO – È un film sul potere, sul dominio e sulla sottomissione all’interno delle relazioni Peter Von Kant, film di apertura in Concorso della 72ma Berlinale diretto da François Ozon.

Il regista francese ha adattato con audacia e rispetto, seppure tradendoloLe lacrime amare di Petra von Kant di Rainer Werner Fassbinder, che esattamente mezzo secolo fa debuttò al Festival cinematografico tedesco. 

Petra diventa Peter nel dramma di Ozon e a interpretarlo è Denis Ménochet, nei panni di un regista famoso e di successo che vive con il suo assistente Karl, che gli piace maltrattare e umiliare costantemente. Attraverso la diva Sidonie, che è stata la sua musa ispiratrice per molti anni, impersonata da Isabelle Adjani, conosce e si innamora di Amir (Khalil Gharbia). Peter si offre di condividere il suo appartamento con il bel giovane dalle origini modeste e di farlo entrare nel mondo del cinema. Ma appena Amir diventerà famoso, qualcosa cambierà nella loro relazione. 

Fassbinder ha fatto parte della vita di Ozon, sin da quando era giovane. E non è la prima volta che il regista francese traspone un’opera del tedesco, lo aveva già fatto nel 2000 con il testo inedito Gocce d’acqua su pietre roventi. “Fassbinder è stato come una specie di fratello maggiore per me. Sono cresciuto con i suoi film, che mi hanno toccato, commosso e interessato molto dal punto di vista estetico e politico – ha raccontato il regista presente a Berlino 2022 – Mi ha sempre affascinato la sua energia creativa, che perseguo anche nel mio modo di lavorare. Era da tempo che volevo adattare questo testo, ma ne ero anche troppo intimidito. Per questo c’è stato bisogno di reinventarlo e modernizzarlo”. 

Il desiderio di Ozon di tornare a Fassbinder è arrivato durante il lockdown in Francia. “Tutti i registi si sono posti delle domande su come fare i film – ha spiegato ancora il regista – Ho rivisto Le lacrime amare di Petra von Kant in quel periodo e ho scoperto che era il film che volevo fare. Rileggendo il testo di Fassbinder, parlava di qualcosa di universale, come la manipolazione. Anche un regista è in una posizione di potere, e mi interessava interrogare il pubblico su queste domande, che riguardano anche la relazione tra lavoro e amore”. 

Ozon ha scelto ancora una volta Ménochet per un suo film, dopo Nella casa e Grazie a Dio (che proprio qui a Berlino tre anni fa aveva vinto l’Orso d’Argento, Gran Premio della Giuria). “Denis era molto spaventato, ma anche eccitato da questo personaggio – ha detto Ozon – Insieme abbiamo lavorato molto su come si dovesse abbandonare completamente al personaggio. Non mostriamo mai un uomo che piange. Denis ha fatto un lavoro incredibile”.  Per riuscire a interpretare un personaggio così insopportabile, ma al tempo stesso divertente e accattivante, Ménochet ha cercato di mettersi “emotivamente nelle viscere di Peter, di respirare come lui, di sentire le cose come faceva lui – ha detto l’attore – È stato fondamentale farmi guidare da François, che ha dato a me e a gli altri un’energia incredibile e la libertà di esplorare strade diverse”. 

Peter Von Kant, che nel cast vede anche Hanna Schygulla, nel ruolo della madre del protagonista, dopo la presentazione in anteprima mondiale al Festival di Berlino uscirà prossimamente in Italia con Academy Two.

autore
10 Febbraio 2022

Berlino 2022

Berlino 2022

Sebastian Markt e Melika Gothe ai vertici della sezione Generation

Sarà Sebastian Markt il nuovo responsabile della sezione Generation della Berlinale, mentre Melika Gothe, nel nuovo ruolo di manager della sezione, si occuperà dell’educazione cinematografica e della partecipazione culturale

Berlino 2022

Giovanni Pompili: “Alcarràs, far west catalano e famiglie italiane”

Il co-produttore italiano del film che ha vinto l'Orso d'oro 2022, con la sua Kino Produzioni ha partecipato alla realizzazione di Alcarràs diretto da Carla Simón: "Ho sposato la visione di Carla. È quello che faccio nel mio lavoro, sostengo personalità artistiche ben definite". In sala da maggio con I Wonder Pictures

Berlino 2022

Casi Covid alla Berlinale: 1,5% dei tamponi

Il Festival di Berlino ha reso noti i dati Covid della 72ma edizione durata una settimana. Dal 10 al 16 febbraio sono risultati 128 positivi da un campione di 10.938 tamponi. In pratica una percentuale dell'1,5%

Berlino 2022

‘Leonora Addio’, Cinecittà: “Grazie, Maestro Taviani”

Il regista toscano è stato insignito del premio Fipresci alla 72ma Berlinale per Leonora Addio: la soddisfazione e l’orgoglio di Cinecittà, che ha partecipato alla produzione ed è stata, tra l’altro, anche luogo di parte delle riprese del film in Concorso alla manifestazione tedesca.


Ultimi aggiornamenti