“Oui, je suis Marcello Mastroianni”: la storia d’amore con la divina Deneuve

Dalle ceneri di un amore bruciato a un’amicizia immortale, rimasta incisa nella storia del costume e dello spettacolo


“È che io vorrei fare felici tutte, è quella la mia pretesa. Ci sentiamo furbi, ma quando ne vuoi troppe alla fine non ne hai nessuna. È che siamo generosi: delle vittime”. È una frase, pronunciata nel 1987 al David Letterman Show, che condensa il pensiero di un uomo nel suo rapporto con l’altro sesso e per spiegare la sua tendenza alla “relazione parallela”. Parole di un uomo non qualunque, bensì il divo dei divi made in Italy: Marcello Mastroianni.

Il latin lover italiano per eccellenza ha infiammato cuori femminili e riviste sempre a caccia di scoop e notizie piccanti, con quello charme così naturale che non gli si può rimproverare nulla, neppure di essere un infedele seriale. La faccia così tosta da definirsi una vittima del suo amore per le donne.

Marcello mio

Ultima storia in ordine di tempo a raccontarci la dimensione prismatica di questo attore immensamente bravo, anche nel suo approccio al sentimento romantico, è Marcello mio in cui la figlia Chiara Mastroianni veste, letteralmente, i suoi panni: cappello nero, occhiali dalla montatura spessa e cravatta, con tanto di intonazione e camminata similissime.

Il film di Christophe Honoré, presentato al Festival di Cannes e in uscita al cinema anche da noi, celebra in maniera surreale ed emotiva il centenario della nascita del mito Mastroianni, risalendo a ritroso una carriera che ha pochi paragoni nella storia del cinema italiano e internazionale. A dialogare con Chiara anche e soprattutto sua madre: la sempre affascinante ed elegantissima Catherine Deneuve, dea algida e chic del cinema francese.

Uno dei grandi amori di Marcello, una delle donne più importanti della sua vita e con la quale ha dato vita a un’appassionante love story che, seppur di breve durata, è rimasta incisa nella storia del costume e dello spettacolo.

È il tempo dell’amore

Il loro amore scoppia su un set: quello del film Tempo d’amore, diretto da Nadine Trintignant nel 1971 a Parigi. Testimone dell’amore nascente è anche un fotografo importante: Claudio Masenza che immortala in scatti preziosi, durante le riprese, i primi vagiti di un sentimento che non avrebbe tardato a manifestarsi completamente, ricordando come si fosse creata un’atmosfera speciale durante la lavorazione.

E questo nonostante il film avesse una sceneggiatura parecchio drammatica, ispirata alla morte della piccola Pauline, figlia dei Trintignant  che non aveva più di 4 mesi. L’intera troupe avverte l’elettricità che si crea tra i due, complice anche l’alto tasso di intimità della storia. E nonostante Mastroianni, 46nne e sposato, si controllasse, Catherine divorziata con 20 anni di meno sulle spalle, è invece più palese nel suo innamoramento.

In fin dei conti fu la stessa Deneuve a suggerire alla moglie di Jean-Louis Trintignant, Nadine, il nome di Mastroianni per interpretare il protagonista di quella dolente storia autobiografica.

Catherine e Marcello si erano conosciuti già, mesi prima, anche se in quel caso non era scoccata la scintilla, ma chissà forse era stato piantato un seme.

Lui, lei, Truffau, Dunaway e Polanski

È l’autunno del 1970 quando Roman Polanski organizza una cena formale nel suo appartamento parigino. Il regista di origini polacche ha diretto la Deneuve in Repulsion cinque anni prima. Invita tra gli altri, lei e Mastroianni che invece chiamerà l’anno dopo per il ruolo di Alex nella commedia Che?

Seduti uno di fronte all’altro, l’attore romano e la giovane diva francese parlano amabilmente, ma non c’è colpo di fulmine. La chimica ha bisogno, oltre che degli elementi giusti che s’incastrano, anche del tempo adatto in cui far avvenire le sue reazioni.

E quello non è il momento propizio: entrambi portano ancora le cicatrici di amori finiti male. Catherine si è lasciata con il grande regista François Truffaut, mentre Marcello patisce la sofferenza per aver perso Faye Dunaway, tornata in America dopo una passione travolgente nata sul set di Amanti di Vittorio De Sica nel 1968 e finita a causa della ritrosia inespugnabile a divorziare di Marcello.

L’amore, però, trova sempre il modo di manifestarsi. E si alimenta attraverso altri set, come quello del bellissimo e sovversivo La cagna di Marco Ferreri che li vede di nuovo insieme protagonisti.

La passione fra i due attori più “fighi” del panorama europeo dell’epoca non può più restare nascosta e scatena orde di paparazzi, una curiosità spesso morbosa, specialmente all’indomani di una notizia clamorosa: Catherine Deneuve è incinta di Mastroianni.

Una figlia luminosa

Marcello lo annuncia anche alla moglie Flora Carabella. A quella sconvolgente dichiarazione lei è sul punto di scagliargli contro un pesante e voluminoso vaso antico. Poi si arresta per chiedergli il sesso. Femmina: il vaso e la testa di Marcello si salvano.

Chiara è una figlia voluta fortemente, specialmente da lui. Alla sua nascita, il 28 maggio 1972, Mastroianni offre champagne a tutti quelli che incontra. La Deneuve la chiama Charlotte, ma Marcello la convince a cambiarlo in Chiara. Significa “luminoso”, le dice. E la bimba è raggiante. Marcello è raggiante e insiste perché porti il suo cognome.

Seguono altri film che girano in coppia: Non toccare la donna bianca sempre di Marco Ferreri e l’esilarante commedia Niente di grave, suo marito è incinto di Jacques Demy. Mastroianni, però, non si decide ancora a divorziare dalla prima moglie Flora, nonostante sia diventato finalmente legale anche in Italia.

Così qualcosa nella relazione “parallela” inizia a scricchiolare, anche perché Catherine e Marcello non potrebbero essere più diversi: lui pigro fino all’indolenza, lei una “control freak”,  meticolosa e iperattiva. Mastroianni arriva a dire che non sopportava quel suo modo “tedesco” di affrontare la vita e anche in casa camminava come un militare sul piede di guerra.

La love story s’interrompe definitivamente nel 1975, una favola così bella da avere il destino segnato, tanto da lasciare il pubblico con l’amaro in bocca, pronto sempre a fare il tifo per quel legame appassionato e anticonformista, specchio della rivoluzione dei costumi di un decennio eversivo.

Se gli amanti si perdono…

Dalle ceneri di un amore bruciato, nasce, però, la fenice di un’amicizia immortale, almeno finché Mastroianni resta in vita. Il 19 dicembre del 1996 al suo capezzale parigino ci sono sua figlia Chiara e proprio lei, Catherine.

E nel 2018 l’attrice parteciperà ai funerali della primogenita di Marcello, la costumista Barbara Mastroianni. Un altro segno del legame profondissimo che ancora li legava.

“Marcello è stato il più grande amore della mia vita”, non ha mai smesso di ripetere la Deneueve. “Anche se gli amanti si perdono, non si perderà l’amore” recitano i versi stupendi di Dylan Thomas: questa storia lo dimostra senza alcun dubbio.

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19 Maggio 2024

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