Olmi & Zaccaro, indagine sul futuro dei ragazzi italiani


VENEZIA – Maurizio Zaccaro è oggi uno dei registi di fiction più noti e di successo, pur senza trascurare il cinema e il documentario. Nel suo passato ambiziosi e originali film d’autore (L’articolo 2, Il carniere) e un piccolo capolavoro di genere come Dove comincia la notte, thriller metafisico scritto da Pupi Avati. Le sue serie televisive (ad esempio Cuore, andato in onda su Canale 5) sono state molto apprezzate dal pubblico e anche dalla critica perché giusto punto d’incontro tra popolarità e stile. Ma Zaccaro non ha mai dimenticato quali sono state le sue origini, e il documentario Come voglio che sia il mio futuro?, presentato alla Mostra fuori concorso è una specie di tributo da lui dedicato alle proprie origini. Che sono poi origini nobili e veramente speciali: la collaborazione con Ermanno Olmi e la partecipazione fin dal concepimento all’esperienza di Ipotesi Cinema. “Quando Ermanno, Paolo Valmarana e poche altre persone si riunivano per ragionare su quell’iniziativa, stavano molto a sentire noi ragazzi che già lavoravamo con Olmi. Eravamo persone di età e di formazione molto diversa, ma avevamo un desiderio comune: non perdere tempo e non costruire una ‘scuola’ ma qualcosa che fosse al tempo stesso molto di più e anche molto di meno. Non un’istituzione rigida e con regole eterne, ma qualcosa che si adattasse a qualsiasi cambiamento di pelle si fosse reso necessario”.

 

Il documentario visto a Venezia è proprio questo: centinaia di interviste raccolta in tutta Italia per dare voce a bambini e ragazzi, dagli 8 ai 24 anni. Si parla di cinema ma non solo, si analizza quello che un giovane deve volere per poter pensare a un proprio futuro attraverso il cinema ma non soltanto con esso; ed è un modo per lasciare spazio ai racconti in prima persona. Allo specchio una generazione che non ha rinunciato ai sogni, ma vive tutta l’ansia di un domani dominato sempre di più dall’incertezza. Il film, che per essere terminato ha avuto bisogno di oltre due anni di lavoro, è stato realizzato con la collaborazione (decisiva) della Cineteca di Bologna, da tempo molto vicina ai progetti di Ermanno Olmi. Come ricorda ancora Zaccaro: “Ermanno a Venezia non è venuto. Ha già ricevuto un Leone d’oro recentemente e se c’è uno che non ama esporsi è proprio lui. Ma Ipotesi Cinema è qualcosa che lo interessa molto anche oggi. E quando Ermanno si interessa a qualcosa, il suo entusiasmo è davvero una risorsa decisiva Per tutti”.

01 Settembre 2012

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