Nuovo tax credit e fondi misti: è questo il futuro del cinema?


VENEZIA – Non solo il parere delle banche sull’industria italiana della settima arte. A interessare la platea, nutritissima, del secondo convegno Anica al Lido, dedicato a “Cinema e finanza” è stato anche l’appello che l’associazione ha fatto al ministro Bondi per rinnovare il tax credit, e la diffusione dei primi dati sul credito d’imposta da parte del dg cinema del Mibac, Nicola Borrelli. Le cifre che riguardano questo periodo iniziale di applicazione della misura sono incoraggianti: il tax credit ha generato un credito per le imprese di 49 milioni di euro, a fronte di un investimento di 326 milioni di euro. Interessante il dato relativo alle richieste provenienti dall’estero: 7 imprese straniere hanno infatti deciso di girare i propri film in Italia beneficiando delle norme fiscali per un credito di circa 13 milioni di euro, generato da investimenti per circa 50 milioni.

 

Il dg cinema ha poi illustrato il peso del Fus sulla produzione grazie ai risultati dei film finanziati dallo Stato nel quadriennio 2006/2009, che sono stati raccolti da Multimedia Lab dell’Università la Sapienza. Lo staff del Prof. Celata ha preso in considerazione le performance di 25 dei 126 film finanziati nel periodo. Questo perché i 25 titoli analizzati sono tra quelli distribuiti in oltre 150 copie. Linvestimento medio per ogni titolo è di 5,4 milioni di euro, di cui 3,9 milioni, cioè il 72%, escono dalle tasche dei privati, mentre il restante 28% da quelle pubbliche. Purtroppo lo Stato contribuisce troppo poco come conferma anche l’analisi dell’investimento che vede i fondi divisi al 78% produzione, 20% distribuzione e 2% distribuzione. Ma Borrelli ammette anche che le percentuali potrebbero cambiare visto che per ogni euro investito in un film lo Stato finisce col guadagnarne 2,13.

 

Creare un fondo misto pubblico/privato che garantisca linvestimento per il cinema: è invece l’esigenza più forte dei produttori nostrani che ha segnato un importante punto di svolta nel rapporto tra gli istituti bancari e il settore del Cinema. Il perché l’ha detto durante il convegno il Presidente dei Produttori, Riccardo Tozzi, descrivendo il cambiamento delle imprese di produzione intente a perseguire la linea di una politica di sviluppo industriale che mira alla stabilità del sistema. “E’ un salto di dimensione molto forte – ha continuato Tozzi – che favorisce l’incontro con la finanza che sulla base dell’affidabilità delle società può valutare correttamente i propri investimenti”.

07 Settembre 2010

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