NUOVI TERRITORI


Il laboratorio veneziano, “Nuovi Territori”, sezione che tradizionalmente accoglie sperimentazioni visive da tutto il mondo, quest’anno si apre ai nuovi linguaggi italiani.
Sono ben 28, tra lunghi, medi e cortometraggi, i nostri film presenti nella vetrina ideata nel ’92 da Gillo Pontecorvo (una volta si chiamava “Finestra sulle immagini”) e curata quest’anno da Serafino Murri che l’ha divisa in “slot tematici”.
In prima linea Marco I ragazzi di El Alamein Bellocchio con Addio del passato, mediometraggio dedicato al suo grande amore: la lirica.
Altro omaggio, questa volta alla grande attrice teatrale Isa Danieli, firmato Giuseppe Bertolucci con Luparella, tratto dai documenti dell’omonimo dramma di Enzo Moscato.
Enzo Monteleone presenta il mediometraggio I ragazzi di El Alamein mentre Guido Chiesa con Il contratto, attraverso la storia di uno scrittore africano, racconta come l’idea di ‘italianità’ abbia perso ogni confine geografico ma non quello mentale.
Dopo le Coppe Volpi a Sandra Ceccarelli e Luigi Lo Cascio per Luce dei miei occhi, Giuseppe Piccioni torna in laguna con un ritratto-omaggio alla sua attrice: Sandra, sguardo intimo nel percorso professionale della Ceccarelli.
Due note presenze indipendenti sono Tonino De Bernardi con il docu-fiction Lei e Daniele Segre con Vecchie. Non solo. Arriva anche un esperimento di animazione tridimensionale, Noise Level di Leonardo Carrano, mentre Alberto Momo presenta Liquido Atlante e Leonardo Celi Assioma di qualunque cosa.
Tra gli omaggi italiani a autori e interpreti internazionali “Nuovi territori” presenta Rosy fingered Down: a film on Terrence Malick, docu-fiction del trio Luciano Barcaroli, Carlo Hinterman, Gerardo Panichi di “Citrullo International” e Tilda Swinton: the love factory del siciliano Luca Guadagnino.
Viaggi e impegno politico si mescolano in numerose pellicole indipendenti: Con la Palestina negli occhi di Vittorio Giorno e Federico Mariani del gruppo “Immagini mosse”, Genova: Red Zone. Whatever Means Necessary del network Indymedia, I ragazzi di El Alamein Quaderni di viaggio all’assenzio di Marco Cicala e Claudio Fausti, Baba Mandela di Riccardo Milani, Marghera-Venezia: un inganno letale, documento-denuncia di Paolo Bonaldi e Corazon verde, coproduzione italiana per il pamphlet di Luis Sepulveda contro la distruzione della Patagonia per mano di una multinazionale dell’alluminio.
Dedicato al pittore Gianfranco Ferroni è La notte che si sposta di Elisabetta Sgarbi.
Linguaggi a metà strada tra il cinema e il teatro sono Otello Atto V scena II di Francesco Siciliano e Anna Weiss di Alessandro Colizzi.
La critica e giornalista cinematografica di “Variety” Deborah Young approda a Venezia con il suo esordio alla regia The Tour con Anna Galiena. Promette scandalo Aprimi il cuore, lungometraggio dell’esordiente venticinquenne Giada Colagrande.
Va sotto il titolo “Ri-Evocazioni la versione restaurata di Ippodromi all’alba (1950), 14 minuti firmati Alessandro Blasetti.
Last but not least, i mediometraggi Africanized di Theo Eshetu, coprodotto da Italia e Gran Bretagna e Strade Blu-Storia della provincia americana (2° episodio) di Nene Grignaffini e Francesco Conversano. Inoltre, i corti Morgh (Bird) di Fiamma Marchione, Hossein Taheri e Simona Lianza, coproduzione Italia/Iran, Space Off di Tino Franco e Pugni e su di me si chiude un cielo di Andrea Adriatico.

autore
29 Luglio 2002

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