Nove lune e mezza: madri o no, ma sempre donne

In sala l’opera prima dell’attrice, ma anche conduttrice radiofonica, commediografa e autrice televisiva


Livia (Claudia Gerini) è una violoncellista bella e sfrontata, dall’anima rock. Modesta, detta Tina, è un timido vigile urbano che ha buttato una laurea per il posto fisso. Entrambe hanno un compagno: Livia convive con Fabio (Giorgio Pasotti) un osteopata dolce e accogliente, Tina con Gianni (Lillo Petrolo) un collega ordinario e intollerante. Due donne di oggi, due modi diametralmente opposti di stare al mondo: Livia e Tina sono due sorelle sulla quarantina, tanto unite quanto diverse. 

Livia non vuole figli, Tina tenta da anni di averne senza riuscirci. L’avventuroso ginecologo Nicola (Stefano Fresi) propone uno scambio: Livia presterà l’utero a Tina, nascondendo però la cosa agli occhi di una società non ancora pronta ad accettarla, in un viaggio – tra risate e buoni sentimenti – alla scoperta degli infiniti modi possibili di essere donne e madri.

Nove lune e mezza è l’opera prima dell’attrice – ma anche conduttrice radiofonica, commediografa e autrice televisiva, che collaborava già alla stesura dei testi ai tempi di ‘Non è la Rai’ per cui molti la ricordano – Michela Andreozzi, che qui appare anche nel ruolo di Tina, accompagnata dal marito Massimiliano Vado, nel ruolo del fidanzato di Nicola. Il film esce con Vision Distribution e Paco Cinematografica, il 12 ottobre in 250 copie. 

“Volevo fare un film che parlasse delle donne di oggi, di come si realizzano, di cosa vogliono realmente fare. Non è strettamente necessario che si realizzino come madri, possono farlo anche solo come donne e lo stesso vale in generale per la coppia. Ci sono quelli che mirano alla vita a due e altri che invece hanno questo profondo istinto di proliferare. Ma parlo anche degli uomini, che magari si trovano ad avere a che fare con situazioni più grandi di loro. E’ bello avere una donna moderna e indipendente ma a un certo punto uno può avere l’esigenza di dire ‘ehi, ci sono anch’io’”. “Gianni è un uomo meravigliosamente medio – spiega Lillo Petrolo – ha poche certezze nella vita. Fondamentalmente due: Tina e il Fantacalcio. Quando gli viene a mancare anche Tina non capisce più niente. E’ un uomo ordinario di fronte a una situazione straordinaria. Per il resto film divertentissimo: ho mangiato seitan, che non disdegno, ma sempre dopo una carbonara, e ho intonato ‘Perdere l’amore’ di Massimo Ranieri, che non riesco a smettere di cantare anche se di solito ho gusti più rock”.

Nel cast anche Alessandro Tiberi, terzo fratello ‘di troppo’ completamente perso nel suo credo neo-catecumenale, e Claudia Potenza, sua moglie, portata a mettere al mondo tutti i figli che vuole il Signore. Tra l’altro, l’attrice è veramente incinta: “Ora penso che sia tutto bello ma immagino che poi arrivi l’ansia – dice – così ho cercato di inserire nel mio personaggio anche questa sfumatura di incertezza. Probabilmente tutto quell’istinto materno non ce l’ha”. “Non deve essere facile essere il ‘terzo’ dopo due figlie femmine – commenta Tiberi – così il mio personaggio ha bisogno di costruirsi un’identità forte. E d’altro canto è la voce di chi non riesce ad accettare il cambiamento”. “Nella nostra rappresentazione di coppia omosessuale – continua Vado – abbiamo inserito pochi stereotipi. Volevamo fosse realistica e infatti per il mio personaggio mi sono ispirato a Michela. E’ una coppia che si vuole bene ma non perfetta, come tutte le coppie normali”. Assente Claudia Gerini, che ha suonato veramente alcune parti di violoncello nel film.

“Lei è davvero come una sorella – chiude Andreozzi – quindi è stato abbastanza facile entrare in relazione. Personalmente non amo la strumentalizzazione del corpo della donna, e io stessa avendo incontrato tardi il mio compagno non ho mai pensato ai figli. Dico solo che non ci sarebbe niente di male se una donna potesse, nel contesto di un atto di amore, prestare una parte di sé a qualcuno a cui vuole bene. Il film più che dare una risposta pone una domanda”.

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09 Ottobre 2017

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