Niente Italia alla SIC

Nessun film italiano per la critica. Una scelta drastica e piuttosto rara nella storia della Settimana della critica, la sezione autonoma della Mostra di Venezia curata dal Sncci. “Abbiamo visto molte opere prime italiane di qualità media – ha chiarito il delegato generale Andrea Martini – ma nessuna svettava, nessuna aveva quelle caratteristiche che hanno richiamato l’attenzione internazionale nelle nostre scelte degli anni precedenti, con autori come Marra, Mereu o Roberta Torre”. Una ventina circa le opere nazionali visionate dai cinque selezionatori (oltre a Martini, Francesco Di Pace, Michele Gottardi, Anton Giulio Mancino e Roberto Nepoti) ma tutte in qualche modo deludenti rispetto ai sette film prescelti che vengono da Israele, Giappone, Marocco, Francia, Iran, Argentina, Taiwan. Mentre Nanni Moretti non ha voluto sottoporre l’opera prima di Valia Santella, Te lo leggo negli occhi, una produzione Sacher che, si dice, potrebbe aspirare addirittura al concorso. Infine ha pesato la concorrenza delle Giornate degli autori, uno sdoppiamento che ha spinto Marco Muller, spiega ancora Martini, a ridisegnare i rapporti tra le varie sezioni, scompaginando anche il calendario delle proiezioni. Mentre il presidente del Sncci, Bruno Torri, ha lamentato difficoltà di ordine economico, con il ministero che ha dilazionato i tempi di erogazione dei finanziamenti e l’uscita di scena di uno sponsor storico come Cult Network.

Qualche buona notizia, tuttavia, c’è. Innanzitutto l’impegno di sponsor come la Fondazione Gan, la Fnac, TV5, la Citroen. Poi la qualità altissima dei film, che concorrono al Premio De Laurentiis Opera Prima, al Premio del Pubblico Gan Assicurazioni, al Premio della Gioventù TV5.