Sessant’anni. Tempo di bilanci. “Voglio salutare con una nota positiva”, dice Nicolas Cage alla vigilia dei suoi primi sei decenni che cadono il 7 gennaio. “Stavo facendo un bilancio di quanto tempo mi rimaneva. Ho pensato: “Ok, mio padre è morto a 75 anni, io sto per compiere 60 anni.” Se sono fortunato, mi restano forse 15 anni e spero di più. Cosa voglio fare con questi 15 anni, prendendo mio padre come modello? Mi è venuto in mente molto chiaramente che voglio passare del tempo con la mia famiglia”. Famiglia che si è allargata lo scorso anno con la nascita di sua figlia August Francesca.
Cage si trova in una sorta di crocevia personale-professionale. L’esperienza della campagna per il suo ultimo bellissimo Dream Scenario cupa meta-commedia scritta e diretta dal regista norvegese Kristoffer Borgli che per decostruire il nostro attuale rapporto con la fama racconta del mite professore Paul Matthew che inizia a spuntare nei sogni di sconosciuti in tutto il mondo, lo ha fatto riflettere in modo olistico sulla sua filmografia.
Ultimamente, Nicolas Cage ha perseguito uno stile di recitazione in contrasto con quella che lui stesso definisce la “meme-ificazione” del suo personaggio sullo schermo, e con il sostegno di registi emergenti che si sono avvicinati al cinema come fan dell’iconico attore.
“Con film come Dream Scenario e Pig, ho cercato di avvicinarmi a uno stile interpretativo più personale, in cui c’è meno recitazione, in un certo senso, e più essere” ha detto Cage nel corso di una tavola rotonda per la promozione del film. Poi continua: “Forse mi restano ancora tre o quattro film”.
Un cambiamento epocale per Nicolas Cage attore notoriamente prolifico e apparso in almeno un film negli ultimi 37 anni dai suoi esordi con capolavori come Stregati dalla luna e Arizona jr.
Nicolas Cage è una star come poche. Nato Nicolas Coppola: suo zio è il grande maestro Francis Ford Coppola e sua zia è l’attrice Talia Shire star de Il padrino e Rocky; non volendo essere accusato di favoritismi, quando ha iniziato a recitare ha preso il nome Cage da uno dei suoi personaggi preferiti dei fumetti: Luke Cage della Marvel.
La carriera cinematografica inizia nel 1982 in modo piuttosto promettente con un piccolo ruolo nella popolare commedia Fuori di testa, quando aveva solo 18 anni. A questo ha fatto seguire un ruolo da protagonista nel classico cult Valley Girl . Entrambi i film trattavano in modo interessante la vita degli adolescenti nei sobborghi di Los Angeles della San Fernando Valley.
Diventa in breve uno dei grandi di Hollywood della generazione post De Niro, Pacino e Hoffman. Sotto la superficie di attore glamour e un po’ patinato, si nasconde un’inconfondibile fame, un senso della ricerca che spesso lo hanno portato a spingere i suoi personaggi all’estremo.
Anche quando Cage si è cimentato in ruoli per incassare soldi e colmare le voragini dei suoi debiti (come da lui stesso ammesso, per investimenti immobiliari azzardati), sia nei leziosi film hollywoodiani degli anni ’90 che in alcuni dei suoi meno riusciti film del 2010, il suo desiderio di sconfinare oltre i bordi dello standard e di sperimentare è evidente.
Che sia il protagonista di una commedia romantica, un eroe (o un cattivo) d’azione, un uomo che semplicemente rapisce il Presidente degli Stati Uniti o una persona frammentata e sull’orlo di una crisi di nervi – come in Via da Las Vegas che lo ha condotto al premio Oscar o come nel geniale Il ladro di orchidee – Nicolas Cage ha fatto davvero di tutto sul grande schermo.
Solo nel 2023 ha collezionato sei ruoli, da camei a protagonisti, e ha appena concluso la produzione di un’altra manciata di progetti.
“Sento di aver detto quello che avevo da dire con il cinema – confessa – Penso di aver portato la performance cinematografica il più lontano possibile”.
Questo non significa che Cage abbia chiuso con la recitazione. La sua idea è rallentare e tracciare nuovi territori. Forse con un particolare interesse per la tv, dove non ha mai lavorato, a parte un pilota che ha girato a 15 anni.
“Forse è arrivato il momento di guardare all’esperienza immersiva dello streaming”, ha detto citando il ruolo di Bryan Cranston in Breaking Bad come esempio della sfida e del brivido della recitazione a episodi, sviluppando un personaggio per anni.
In un incontro anni fa al festival di Giffoni, Cage ha detto ai giovani giurati, a proposito del mestiere dell’attore, che molte delle scelte che ha fatto sono state ispirate dalle star del cinema dell’epoca del muto, così come dalle espressioni culturali della performance come il Kabuki e da alcuni attori classici come James Cagney: “…quindi non so come dire che ho fatto qualcosa di nuovo perché questi elementi sono sempre nella mia mente”.
Questo senso della Storia e il desiderio di cimentarsi in vari stili di recitazione, da quello degli espressionisti tedeschi a un approccio “golden age” del cinema, a volte esasperato, in cui Cage alza la voce nei momenti più controintuitivi, ha creato interpretazioni particolari, disarmanti e a volte indimenticabili.
E i migliori film in cui è apparso abbracciano questa singolarità, invece di rifuggirla. Ecco, secondo noi, i suoi migliori esempi con cui gli facciamo gli auguri di buon compleanno!
Cage ha ricevuto la sua seconda nomination all’Oscar come miglior attore per questo film in cui interpreta lo sceneggiatore del film Charlie Kaufman. Kaufman/Cage soffre di grave depressione, ansia e blocco dello scrittore quando il fratello presuntuoso si trasferisce da lui e lavora alla propria sceneggiatura. Cage, che è stato spesso accusato di essere stato troppo stucchevole in alcune delle sue interpretazioni, qui è meravigliosamente calmo nei panni del timido scrittore che cerca disperatamente di creare un libro sui fiori.
Questo film molto amato dal pubblico ha fatto vincere a Cher, Olympia Dukakis e John Patrick Shanley gli Oscar per la migliore attrice, la migliore attrice non protagonista e la migliore sceneggiatura originale. Cage interpreta un panettiere tormentato che si innamora della fidanzata di suo fratello (Cher). I due iniziano una relazione che sfocia in una notte di passione e Cage professa il suo amore per lei. La risposta della donna, che gli tira uno schiaffo in faccia chiedendogli di “darsi una calmata”, è un momento classico del cinema e forse uno dei migliori schiaffi mai messi su pellicola.
Questo film ha segnato il primo successo cinematografico dei geniali fratelli Coen e ha fatto conoscere al pubblico il giovane talento di Holly Hunter. Cage interpreta un ladruncolo che viene spesso arrestato per aver rapinato dei minimarket. La Hunter interpreta un’agente di polizia che incontra durante l’arresto e a cui chiede di sposarlo. A causa dell’infertilità, la coppia non può avere figli, così decide di rapire uno dei cinque gemelli nati di recente. Una gemma di regia e umorismo, con una sceneggiatura a prova di bomba.
Cage ha vinto l’Oscar come miglior attore e praticamente tutti gli altri premi per questa storia di un alcolizzato che decide di bere fino alla morte in un viaggio a Las Vegas. Durante questo suo percorso di autodistruzione vive una storia d’amore destinata a fallire con una prostituta interpretata da Elizabeth Shue. Il film ha ringiovanito le carriere dei due attori, che erano già in attività, ma che non avevano mai raggiunto il livello di successo di questa pellicola.
Indossando una giacca di pelle di serpente come se fosse una seconda epidermide, il marinaio Ripley di questo film è uno dei personaggi più iconici della carriera di Cage. Romantico e senza peli sulla lingua, Ripley è un ragazzaccio sensibile che sembra voler scrivere poesie fiorite alla sua amata, Lulu (Laura Dern) usando come inchiostro il sangue dei suoi nemici. I melodrammi strampalati hanno qualcosa in più con Cage a interpretarli. E questo capolavoro di David Lynch è diventato ormai un classico.
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