Nicola Piovani ha debuttato nell’opera lirica inaugurando la stagione 2022 al Teatro Giuseppe Verdi di Trieste con Amorosa presenza. L’opera in due atti scritta dal Premio Oscar assieme ad Aisha Cerami s’ispira al romanzo omonimo di Vincenzo Cerami (Garzanti 1978).
Il pubblico triestino ha accolto con calore la prima mondiale di questo fantasioso ‘omnia vincit amor’ messo in scena dalla regista Chiara Muti. Maestro concertatore e direttore d’orchestra lo stesso Piovani. Protagonisti principali il soprano Maria Rita Combattelli e il tenore Motoharu Takei.
Racconta Piovani: “Amorosa presenza ha avuto una lunga incubazione. La prima idea risale al 1977, prima ancora che fosse pubblicato il romanzo. Vincenzo Cerami mi parlò del libro che stava scrivendo e mi sembrò un soggetto perfetto per ricavarne un libretto d’opera. Avemmo una commissione verbale dal Teatro d’Opera di Atene e cominciammo a lavorare serratamente alla scaletta e ai versi. Quando eravamo circa a metà del guado la commissione greca si volatilizzò. Bussammo invano alla porta di qualche teatro italiano – in realtà lo facemmo con molta timidezza e troppo pudore. Dopo un’intervista sul Piccolo di Trieste mi telefonò il direttore del Teatro Verdi e mi sono lasciato convincere a riprendere quel progetto nell’attuale reincarnazione. Negli ultimi decenni il linguaggio musicale ha praticato sentieri più aperti, meno ideologici, meno angusti e intolleranti di quelli battuti nel secolo scorso, si sono aperti spazi anche per la musica para-tonale. La partitura che ho scritto non si fa scrupolo di inglobare nel pentagramma stilemi popolari, citazioni di generi diversi – dal tango di Piazzolla alla romanza di Tosti, dal duetto brillante rossiniano all’accento malinconico del blues, dalla cavatina classica ai ritmi di Dave Bruebeck. Nel momento saliente del bacio finale compare un accordo di dodici note, stile secondo Novecento. Un patchwork lessicale che, secondo me, è la cifra più autentica per raccontare la contemporaneità, per musicare il mio oggi. In coerenza con questo linguaggio musicale fatto di schegge e citazioni, Amorosa presenza ha assunto il sottotitolo di Opera Semiseria”.
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