“Negli anni ’60 Cinecittà è diventata famosa in tutto il mondo, perché alcuni dei più grandi blockbuster dell’epoca sono stati girati qui, come Ben Hur, Quo Vadis, Cleopatra. Per questo motivo Cinecittà non fornisce soltanto strutture per la produzione cinematografica, ma è anche un brand italiano”. Così Nicola Maccanico introduce Cinecittà a Izzy Greenfield, presentatrice e produttrice del podcast Business Daily di BBC. La giornalista, dialogando con l’Amministratore Delegato, ha descritto gli studi di via Tuscolana come la “grande speranza del cinema italiano”. La puntata di ieri del podcast giornaliero è stata dedicata alle conseguenze sul mercato cinematografico mondiale degli scioperi di Hollywood, che avrebbero potuto compromettere la stagione dei premi.
“Il problema è stato che per quattro mesi non abbiamo avuto nessuna grande produzione attiva a Cinecittà. – spiega Maccanico – D’altro canto siamo stati fortunati per due ragioni: la prima è che i primi sette mesi del 2023 sono stati incredibili, nello stesso periodo avevamo Joe Wright che girava M – Il figlio del secolo, la serie Sky su Mussolini, Roland Emmerich che girava Those about to die, una serie Peacock sull’antica Roma, e Luca Guadagnino, che girava Queer, film con Daniel Craig come protagonista. È stato così importante avere questi grandi registi qui a Cinecittà che, nonostante quella pausa di quattro mesi, abbiamo avuto importanti risultati economici. Il secondo aspetto importante è che non è stata interrotta nessuna produzione, non ne abbiamo aggiunta nessuna di nuova, ma siamo riusciti a terminare tutti i lavori in corso. Siamo riusciti a compensare con l’aggiunta di piccole produzioni e qualche pubblicità, anche se è ovviamente molto diverso quando puoi lavorare con le grandi produzioni. Alla fine di questi scioperi abbiamo avuto ottime notizie. È accaduto quello che speravamo: un grande rimbalzo. I motori sono subito ripartiti e le grandi produzioni sono subito tornate a cercare opportunità”.
“Il trend del 2024 è già molto positivo. – continua Maccanico – Lo sciopero, in un certo senso, è stato una pausa, che non ha cambiato quello che stavamo realizzando prima. Siamo in un’era dorata, un momento molto positivo per l’Italia e per il mercato produttivo. Un accordo era nell’interesse di tutti. Lo sciopero è stata un’opportunità per tutti i contendenti sul campo, che ne sono usciti tutti più forti”.
Infine, l’ad risponde a una domanda sulle prospettive future del mercato. “Credo che in futuro Cinecittà sarà in grado, ancora più di quanto lo sia oggi, di costruire collaborazioni a lungo termine e ospitare grandi produzioni internazionali. Grazie alla metratura dei nostri studi, ogni produzione può immaginarsi dentro Cinecittà. Dobbiamo solo essere in grado di convincerli, ma siamo in grado di ospitare ogni tipo di produzione”.
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