“E’ la continuazione di un splendido viaggio iniziato insieme circa un anno fa quando il film di Paolo Virzì è uscito nella sale e ha avuto una straordinaria risposta dal pubblico. Poi ha proseguito la sua strada raccogliendo sette David di Donatello, sette Nastri d’Argento e numerosi riconoscimenti in altri festival nazionali e internazionali. Essere stati scelti a rappresentare l’Italia in una competizione così prestigiosa come quella all’Oscar è già un gran risultato. Insieme a Indiana Production accompagneremo Virzì in questa sfida, sicuri che il film abbia tutte le carte in regole per farsi apprezzare dai giurati dell’Academy”. Questo il commento di Nicola Claudio, presidente di Rai Cinema, sulla designazione de Il capitale umano, prodotto da Indiana Production con Rai Cinema, a rappresentare il cinema italiano alla selezione del premio Oscar per il Miglior film in lingua straniera.
“Siamo molto felici ed entusiasti di affrontare con grande energia questa sfida. Il capitale umano è nato da un romanzo americano, splendidamente adattato e portato sullo schermo da Paolo Virzì e siamo pronti a ritornare là dove tutto è partito – affermano i produttori di Indiana Production, Fabrizio Donvito, Benedetto Habib e Marco Cohen – Il film ha già iniziato una strada internazionale importante e concentreremo tutte le nostre energie nel rafforzarla. Infatti da domani saremo a Londra insieme a Virzì per l’uscita del film nel Regno Unito e da subito partiremo per gli Stati Uniti per l’inizio della campagna di candidatura”.
Italia tra gli 85 paesi che sono stati ammessi alla corsa per l'Oscar per la miglior opera internazionale. I finalisti saranno annunciati il 17 gennaio 2025
Il film di Maura DelPero designato dall’Italia per la corsa all’Oscar è in concorso al Chicago Film Festival e sarà presentato anche all’AFI di Los Angeles
Sono ancora qui, già premiato per la Miglior Sceneggiatura a Venezia 81, è la scelta dell’Accademia del Cinema carioca per la corsa nella categoria del Miglior Film Internazionale
Accordi già chiusi per USA e Regno Unito, Oceania, parte dell’Europa e Medioriente, Africa francofona e Indonesia. In corso i negoziati per America Latina e Scandinavia