Nel primo trimestre del 2022 Netflix ha perso abbonati. È la prima volta in più di un decennio. Inoltre, il colosso dello streaming ha stimato un’ulteriore contrazione nel secondo trimestre. Ieri il titolo dell’azienda cedeva circa il 20% nell’after-hours, subito dopo la pubblicazione della trimestrale. Nei primi tre mesi del 2022, Netflix si aspettava di aggiungere circa 2,5 milioni di abbonati, mentre gli analisti attendevano un’aggiunta di 2,73 milioni: invece, la piattaforma ha perso 200.000 abbonati, in un trimestre segnato anche dall’aumento degli abbonamenti.
A marzo la decisione di sospendere il servizio in Russia dopo l’invasione ucraina si è portata via altri 700.000 abbonati. Il colosso dello streaming ha diminuito gli abbonamenti anche in America Latina. Aumentanti invece in Giappone, India, Filippine, Thailandia,Taiwan. Netflix, che attualmente conta 221,6 milioni di seguaci nel mondo, ha riportato l’ultima perdita di clienti nell’ottobre 2011.
La spiegazione: il calo è legato principalmente alla difficoltà di acquisire nuovi abbonati in tutte le regioni del mondo, ma anche alla sospensione del servizio in Russia. La pandemia aveva portato un pieno di abbonamenti e il mercato si aspettava un ridimensionamento, ma non così radicale.
A pesare sui dati anche il fatto che le persone che vedono i contenuti video senza pagarli, grazie all’inevitabile possibilità di condivisione di un abbonamento, nei calcoli di Netflix sono almeno “100 milioni, di cui trenta milioni nella regione che comprende Stati Uniti e Canada”.
Già a marzo, ricorda Netflix, “abbiamo introdotto due nuove funzioni di condivisione a pagamento, dove gli attuali membri possono scegliere di pagare per altre famiglie”. È successo “in tre mercati dell’America Latina”: Cile, Costa Rica e Perù. Le previsioni per l’attuale trimestre, poi, sono ancora più fosche: si attende un calo di 2 milioni di abbonati, con una crescita dei ricavi “considerevolmente rallentata”.
E sono stime pesanti calcolando l’imminente arrivo delle nuove stagioni di Stranger Things e Ozark, e il debutto del film The Grey Man, con Chris Evans e Ryan Gosling.
Per far fronte alla perdita di abbonati, le alte sfere della piattaforma hanno annunciato che valuteranno l’introduzione della pubblicità durante lo streaming, in cambio di un abbonamento a prezzo inferiore. Una mossa del genere permetterebbe a Netflix di guadagnare anche in base alle visualizzazioni dei contenuti, superando quindi il problema degli abbonamenti condivisi tra più utenti. Perfino il CEO Reed Hastings, da sempre contrario alla pubblicità si è dovuto piegare all’evidenza: “Chi mi conosce sa che sono sempre stato contrario alle inserzioni pubblicitarie durante lo streaming – ha detto – e un grande fan della semplicità dell’abbonamento. Ma sono aperto al cambiamento purché la scelta rimanga al singolo utente”.
Sembrerebbe, però, che la crisi riguardi anche le rivali del colosso di Los Gatos, con Walt Disney che in apertura cede il 4,1%, Roku il 6,3% e la nuova piattaforma Warner Brothers Discovery il 4,9%.
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