Box office con il segno più nel 2016: 105.385.195 i biglietti venduti, con un incremento del 6,06% rispetto al 2015; 661.844.025 euro gli incassi, con un aumento del 3,86%. Dati positivi rispetto anche al 2014, con un +15,14% per le presenze e un +15,05% per gli incassi (tabelle dati) Numeri positivi di cui in generale sono soddisfatti i rappresentanti della filiera cinema intervenuti al tradizionale appuntamento di consuntivo di fine anno presso l’Anica: Francesco Rutelli, Luigi Cuciniello, Carlo Bernaschi, rispettivamente presidenti di Anica, Anec e Anem, Andrea Occhipinti, Sezione Distributori Anica, Francesca Cima, Sezione Produttori Anica, Richard Borg, AD di Cinetel e Nicola Borrelli, DG Cinema del MiBACT.
Rimangono però i problemi già evidenziati negli anni passati. Innanzitutto il numero dei biglietti staccati che oscilla tra i 90 e i 115 milioni, a seconda della presenza o meno dello Zalone di turno o del blockbuster americano. “In Europa, tenendo conto del nostro numero di abitanti, è un risultato negativo. Occorre portare al cinema quel 52% di italiani che non lo frequenta, neppure una volta l’anno, e andare ben oltre quel tappo di 110/115 milioni di presenze – spiega Borrelli – L’ambizione della nuova Legge Cinema, i cui primi decreti attuativi riguarderanno i crediti d’imposta, i nuovi contributi automatici e quelli selettivi, è di creare le condizioni migliori perché tutti i potenziali spettatori siano raggiunti dall’offerta”.
Anche Occhipinti è convinto che negli ultimi anni i dati del box office italiano oscillino, la differenza la fanno Zalone o i Mondiali di calcio, secondo le cifre indicate da Borrelli. Per aumentare il numero di spettatori si deve puntare a un’offerta di prodotto per tutti i 12 mesi, evitando l’affollamento natalizio, ad esempio, e la sua diversificazione. Come la commedia rinnovata di Paolo Genovese – aggiunge Francesca Cima – o il film di Gabriele Mainetti che testimoniano la richiesta da parte del pubblico di un prodotto nuovo.
L’annoso problema della stagionalità del prodotto a fronte di un eccesso di concentrazione in alcuni periodi che cannibalizza il film, è ricordato anche da Rutelli. Lo scorso dicembre ben 29 titoli sono arrivati nelle sale, con un calo dell’8,71% di presenze e una diminuzione del 15,05% di incassi rispetto al 2015, rileva Cuciniello.
Il presidente dell’Anec sottolinea anche che nella Top 100 – con al 1° posto Quo vado? con oltre 65 mln. di incasso (pari quasi al 10% del totale) – non ci siano solo i cinepanettoni, ma titoli come Perfetti sconosciuti (2° posto con oltre 17mln. incassati), La pazza gioia (25° posto con oltre 6 mln. e uscito peraltro a metà maggio) e Lo chiamavano Jeeg Robot ( 32° posto con 5 mln.), a conferma che c’è spazio per un prodotto diverso e di qualità.
Bernaschi si sofferma sui dati negativi delle feste natalizie (16 dicembre 2016/6 gennaio 2017) che vedono rispetto allo stesso periodo 2015/2016 un calo consistente delle presenze, -35,71% e un meno 38,06% degli incassi. Del resto i 4 cinepanettoni dell’ultimo Natale – Poveri ma ricchi, Mister felicità, Natale a Londra, Fuga da Reuma Park – incassano nel periodo natalizio non più di 19 milioni.
L’effetto Zalone fa aumentare la quota di mercato del cinema italiano che in termini di presenze nel 2016 sale al 28,71% contro il 21,35% del 2015. In calo la quota di mercato del cinema statunitense, passata dal 60,01% del 2015 al 55,19% del 2016. Cresce invece il numero di film distribuiti che nel 2016 sono stati 554, a fronte dei 480 del 2015.
E l’offerta di Cinema2day, cioè il biglietto alla modica cifra di 2 euro il secondo mercoledì del mese, come si colloca in questo consuntivo 2016? “Ci sono segnali positivi e dopo il sesto mercoledì analizzeremo i dati in modo approfondito”, risponde Borrelli. E il presidente di Anica, Rutelli, anticipa che è in corso anche uno studio sugli italiani che non vanno al cinema.
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