Nastassja Kinski si scopre documentarista


Week-end ricco di eventi e di ospiti internazionali all’Ischia Global Film & Music Fest, dove è stata premiata tra gli altri con il Regina Isabella Award un’attrice-simbolo come Nastassja Kinski, da tempo assente dagli schermi e dall’Italia, dove ha vissuto e recitato a lungo fino ai primi anni ’90 prima di trasferirsi a Los Angeles.

Arrivata ad Ischia con la splendida figlia sedicenne Kenia, nata dalla sua relazione con il musicista Quincy Jones, l’incantevole 48enne musa tedesca di grandi autori come Wenders, Polanski, Coppola, Fellini e Konchalovsky (quest’ultimo da lei ritrovato proprio in questi giorni ad Ischia dove viene a sua volta premiato) prima di ricevere il suo premio ha sottolineato come, dopo un breve ruolo tre anni fa ne L’impero della mente di David Lynch, si stia ultimamente occupando soprattutto di lei e dei due figli maggiori Sonia ed Aliosha, nati dal suo matrimonio con il produttore Ibrahim Moussa.

Dapprima guardinga ed intimidita dalla recente mancata consuetudine con la stampa, strada facendo Nastassja si è rilassata ed ha parlato volentieri di sé e del suo rapporto con il proprio mestiere. “Avevo 14 anni quando ho iniziato a recitare in Germania con Wim Wenders che mi ha voluta per il suo Falso movimento (ed in seguito per Paris, Texas e Il cielo sopra Berlino, ndr.) vincendo il mio scetticismo perché era calmo, sereno e rassicurante a differenza di mio padre Klaus. Dopo aver conosciuto Wim ho capito che esistevano nel cinema e nella vita anche persone diverse. Mia figlia Kenia ora ha 16 anni – ha proseguito la Kinski – e non intende affatto fare l’attrice, ma se un giorno volesse diventarlo le consiglierei di aspettare il momento giusto, dopo avere studiato ed essersi goduta la sua giovinezza”.

Dopo aver raccontato di andare spesso al cinema insieme ai suoi figli, ha confessato che nella sua filmografia c’è qualche titolo di cui i suoi ragazzi potrebbero fare a meno, ad esempio Così come sei da lei girato a Firenze a fine anni ’70 insieme a Marcello Mastroianni. “In quell’occasione mi sentii un’adolescente spaesata in un ruolo controverso, anche se conservo un bellissimo ricordo di Marcello e del regista Alberto Lattuada. Nel mio lavoro ho incontrato gente meravigliosa che mi ha arricchito emotivamente ma oggi non ho un autore preferito”. Il cinema le manca ma non ne fa un dramma: “Mi va benissimo vivere la vita reale, so che la mia età soprattutto per il cinema americano è difficile ma se mi offrissero un bel ruolo di mamma sarei pronta e.. documentata”.

Intanto Nastassja, che non esclude col tempo di dedicarsi alla regia di un lungometraggio, è interessata a raccontare vite vere attraverso documentari e biografie di persone da lei conosciute, come ad esempio Liz Taylor, e sta scrivendo alcuni documentari che aspira a dirigere. “Ne ho parlato con la cancelliere tedesca Angela Merkel, che mi ha spinto a proseguire il mio progetto di raccontare storie di vita di artisti e di gente comune ed ho pensato che proprio lei potrebbe essere la protagonista ideale di uno dei ritratti da realizzare nella mia Germania, un Paese a cui resto comunque molto legata”, ha concluso prima di prepararsi ad assistere alla proiezione all’aperto di , il capolavoro di Federico Fellini col quale aveva recitato in Intervista.

 

Dopo l’omaggio a Fellini il produttore Harvey Weinstein ha mostrato un trailer con le prime scene di Nine, il film che il regista di Chicago Rob Marshall ha girato tra gli studi di Londra e gli esterni di Anzio dall’omonimo musical di Broadway ispirato a  e al suo protagonista Guido Contini-Mastroianni ora interpretato da Daniel Day Lewis accanto a Nicole Kidman, Penelope Cruz, Sofia Loren, Judy Dench, Marion Cotillard e molte altre star.

Durante la premiazione vari riconoscimenti sono andati anche a Pupi Avati, presidente della Fondazione Fellini, a Bud Spencer – impegnato ad Ischia nelle riprese della fiction Mediaset I delitti del cuoco di Alessandro Capone – oltre che agli autori Jean Jacques Annaud e Jim Sheridan che in mattinata hanno incontrato (con il regista Bille August, lo sceneggiatore Steven Zaillian ed il nostro Fausto Brizzi) gli studenti del Movie Educational Seminar.

Il regista francese de Il nome della rosa ha raccontato di avere dovuto sospendere per problemi finanziari del suo produttore la preparazione di Kashmir, il nuovo film che doveva riportalo nei luoghi di Sette anni in Tibet.

Il regista irlandese de Il mio piede sinistro e Nel nome del padre ha invece parlato del suo nuovo film Brothers, remake del film danese di Suzanne Bier Non desiderare la donna d’altri, questa volta interpretato da Natalie Portman, Jake Gyllenhaal e Tobey Maguire ed in lizza per i festival di Venezia e di Roma.

autore
20 Luglio 2009

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