Naomi Kawase presiederà la giuria della Cinéfondation e della Palma del cortometraggio nella 69ma edizione del Festival di Cannes. L’autrice giapponese, che nel 1997 aveva 27 anni, quando fu la più giovane regista a vincere la Caméra d’or per Suzaku, è stata varie volte in concorso al festival. Nel 2013 ha fatto parte della giuria del concorso ufficiale. Il suo The Mourning Forest nel 2007 ha vinto il Grand Prix. Nel 2010 ha fondato a Nara un Festival internazionale dedicato a promuovere giovani autori. La regista ha così commentato la scelta di Cannes: “Il cinema arricchisce la vita delle persone e crea nuove possibilità. Il potenziale di questa arte, che esiste da poco più di 100 anni, è ancora in espansione. E’ un mezzo capace di incarnare la diversità delle culture e creare vite alternative per gli spettatori. I cortometraggi affrontano la difficoltà di costruire una storia e un’esperienza nella breve durata ma contengono miriadi di possibilità ancora impreviste. Tra i film creati dagli studenti delle scuole di cinema si nascondono delle gemme perciò sono ansiosa di fare questa esperienza come giurata, so che sarà un viaggio avventuroso”.
Tra le acquisizioni I Wonder Pictures al Marchè du Film, The Student (Un Certain Regard), All these Sleepless Nights, le folli notti insonni dei giovani di Varsavia, e il nuovo cyber doc del premio Oscar Alex Gibney, Zero Days
Il regista racconterà la storia d'amore tra l'attrice Anne Wiazemsky e Jean Luc Godard da lei conosciuto sul set de La cinese per poi diventare moglie e interprete dei suoi film
Alla fine Valeria Golino lo dice chiaramente. "C'è stata unanimità? Quasi". E aggiunge: "Ci sono state lunghe discussioni, ma nessuna decisione è stata presa coi musi", e definisce l'esperienza appena conclusa "faticosa e memorabile". A caldo è abbastanza evidente che la giuria di George Miller ha dovuto fare un bel po' di compromessi. Due particolari rivelatori. Il doppio premio a The Salesman, il bel film di Asghar Farhadi che forse avrebbe meritato la Palma d'oro, e il premio per la regia ex aequo. I premi
E’ Ken Loach con I, Daniel Blake il re del palmarès di Cannes 2016. Seconda Palma a dieci anni di distanza per il regista britannico, che aveva già conquistato il premio con Il vento che accarezza l'erba. “Cercate di restare forti, per favore. Ci sono persone che faticano a trovare il cibo nel quinto paese più ricco del mondo – ha detto il regista alla premiazione – il cinema serva anche a dare speranza. Un altro mondo è possibile e necessario”. Fanno colore le copiose lacrime di Xavier Dolan e l'esuberanza di Houda Benyamina, vincitrice della Camera d'or. I premi