La regista giapponese Naomi Kawase è stata accusata di avere aggredito in più di un’occasione membri del suo staff e della sua troupe. Secondo quanto riportato dal settimanale “Shukan Bunshun”, a maggio 2019 sul set di True Mothers, un assistente alla regia avrebbe toccato Kawase per segnalare un problema con una ripresa. Seppure non sia chiaro se e quanto questo contatto fosse stato inappropriato, la regista avrebbe gridato all’assistente “Cosa pensi di fare?” e gli avrebbe dato un calcio nello stomaco. L’intero team della fotografia, guidato da Yuta Tsukinaga, si sarebbe dimesso dalle riprese in seguito all’incidente.
Un’altra aggressione sarebbe datata ottobre 2015, quando Kawase avrebbe aggredito un membro dello staff nell’ufficio della sua società di produzione Kumie a Nara City. La regista avrebbe preso a pugni un dipendente di sesso maschile, facendolo cadere a terra e continuando a picchiarlo mentre altri membri del personale fuggivano dall’ufficio per la paura. Quando il personale è tornato, il viso della vittima era visibilmente gonfio. Il dipendente si sarebbe dimesso immediatamente dopo.
Naomi Kawase è un’autrice molto popolare in occidente grazie alle sue numerose apparizioni al Festival di Cannes, dove ha vinto La Caméra d’or nel 1997 e il Gran Prix della Giuria nel 2007. Proprio nell’ultima edizione del Festival, la regista ha presentato il suo ultimo film, il documentario Tokyo 2020 Side A che racconta le Olimpiadi estive tenutesi nella Capitale nipponica in piena pandemia. A quanto pare, anche a seguito delle accuse ricevute dall’autrice, il film ha ricevuto un’accoglienza tiepida dal pubblico di casa. La seconda parte del film, Tokyo 2020 Side B, incentrato sugli eventi lontani dagli atleti, inclusa l’opposizione ai Giochi, uscirà il prossimo anno.
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