Il Museo Nazionale del Cinema di Torino apre una Video Game Zone, una delle prime aree permanenti in Italia e al mondo, interamente dedicata ai videogiochi all’interno di un’istituzione museale. Allestita in una chapelle dell’Aula del Tempio, cuore della Mole Antonelliana, è curata da Domenico De Gaetano, direttore del Museo Nazionale del Cinema, e Fabio Viola e in collaborazione con l’Università degli studi di Torino. A inaugurare la nuova area sarà il 2 luglio una Masterclass con David Cage, uno dei più importanti autori di videogiochi e fondatore di Quantic Dream, che riceverà la Stella della Mole.
Nella sua lunga carriera autoriale Cage si è distinto nella realizzazione di videogiochi dalla fronte impronta narrativa, spesso facendo affidamento a popolari star del cinema, come Elliot Page, Willem Dafoe e Jesse Williams. Tra i suoi lavori più popolari troviamo Heavy Rain, Beyond: Due Anime e Detroit: Become Human.
“Dopo le salette dedicate al Vr, il Museo Nazionale del Cinema si apre a nuovi linguaggi che possano dialogare in maniera trasversale e indirizzarsi a un pubblico sempre più ampio” sottolinea Enzo Ghigo, presidente del Museo Nazionale del Cinema di Torino. “Il cinema e il videogioco hanno caratteristiche, strutture, personalità e metodi di fruizione totalmente diversi, ma le intersezioni e le influenze reciproche sono innumerevoli e sempre più evidenti. Abbiamo creato uno spazio unico nel suo genere, perfettamente inserito nel percorso museale, che racconta il legame sempre più forte tra videogioco e cinema. Inizia così un percorso di acquisizione di opere, di studio e ricerca, il tutto volto alla realizzazione di una mostra che vedrà la luce nei prossimi anni” spiega Domenico De Gaetano.
“L’introduzione dei videogiochi al Museo Nazionale del Cinema non solo è un passaggio formale nel riconoscimento come forma d’arte a pieno titolo ma vuole sottolinearne e stimolare il dialogo tra forme d’arte diverse ma assolutamente complementari, mostrando le intersezioni, le influenze reciproche e le potenzialità espressive uniche di questi due medium che hanno segnato il XX e XXI secolo” sottolinea Fabio Viola. “Da anni l’Università di Torino ha avviato ricerca e didattica sui temi legati alla gaming culture” aggiunge Giulia Carluccio, prorettrice dell’Università degli studi di Torino.
(C.DA)
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