Esce con Warner il 23 febbraio, in 460 copie, l’avventuroso film d’animazione spagnolo Mummie a spasso nel tempo, diretto da Juan Jesús García Galocha, in passato art director per la serie Taddeo l’esploratore.
Nonostante il titolo (solo in Italia, l’originale è semplicemente Mummies) rimandi a uno dei nostri più celebri e scollacciati cinepanettoni, il film è adattissimo ai bambini, che resteranno affascinati dalle vicende di Tut e Nefer – nomi ovviamente non scelti a caso, ma richiamanti due delle figure più memorabili dell’impianto culturale dell’Antico Egizio, il faraone Tutankhamon e la regina Nefertiti – rispettivamente auriga e principessa di una città sotterranea in cui vivono solo mummie.
In realtà si ha più l’impressione che si tratti di una giocosa versione dell’Aldilà, come in Coco, che però si rivolgeva alla tradizione messicana. Nel loro mondo però non c’è niente di spaventoso, anzi. La vita scorre tranquilla, le vecchiette attraversano la strada, le ragazze si fanno dei selfie usando un bastone a cui è legato uno specchio, per poi ritrarre il tutto manualmente in estrema velocità.
Come dire, tutto il mondo è paese.
Tutto sembra infinitamente moderno, ma le tradizioni sono invece antiche e forse, anche un tantino antiquate, e prevedono che sia la sacra Araba Fenice a scegliere lo sposo per la principessa. La scelta ricade naturalmente sull’auriga, che ormai ha lasciato il suo mestiere perché traumatizzato da un incidente. Peccato che i due non abbiano nessuna intenzione di sposarsi. Sebbene siano esseri millenari, si considerano troppo giovani, e nemmeno sembrano piacersi molto.
Le cose però sono destinate a cambiare, perché nel mondo dei vivi un perfido e avido archeologo – succube della vecchia mamma, il che dà origine a una serie di giochi di parole sull’assonanza Mummy/Mommy, che gli adattatori italiani hanno dovuto faticare parecchio ad affrontare – trama per impossessarsi dei segreti della città. Nel tentativo di sventare i suoi loschi piani i due, accompagnati dal fratellino di Tut e da un simpatico coccodrilletto-mascotte, si troveranno nel mondo dei vivi, dove sono percepiti come scheletri ambulanti.
Questo non impedirà loro di vivere mille emozionanti avventure e cambiare opinione l’uno sull’altro.
La sceneggiatura è stata scritta da Jordi Gasull e Javier Barreira, vincitori di un premio Goya per Le avventure di Taddeo l’esploratore, per l’appunto.
Non è priva di sorprese e istanze moderne, soprattutto nel rovesciamento dei ruoli: la principessa infatti appare molto determinata, non a caso nel mondo dei vivi intraprende una carriera da cantante, oltre ad essere perfettamente in grado di combattere, mentre l’eroe maschile è piuttosto fragile e pieno di insicurezze.
Lo sceneggiatore premio Emmy per cartoni animati di cinema e TV Ricky Roxburgh ha collaborato all’adattamento della versione inglese dello script.
Gasull è anche il produttore del film. Pedro Solis, già regista e sceneggiatore del cortometraggio animato vincitore del Premio Goya Strings, ha supportato il progetto in qualità di direttore degli studi di animazione Core Animation Studio.
Le musiche sono state composte dal premio Goya Fernando Velazquez, che ha lavorato diverse volte con l’acclamato regista spagnolo J.A Bayona. Il film contiene tre canzoni originali: “I Am Today”, “New Song” e “Ring Song”, quest’ultima scritta dallo stesso Gasull.
E’ una produzione di 4Cats Pictures SL, Anangu Grup SLU e Moomios Movie AIE, con la collaborazione di Atresmedia Cine, con la partecipazione di MOVISTAR+ e con la collaborazione di TV3.
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