Morgan nel ruolo di se stesso in Vita da Carlo, la nuova serie tv comedy sulla vita di Carlo Verdone, in onda a ottobre su Amazon Prime Video, prodotta da Aurelio e Luigi De Laurentiis per Filmauro. Dieci puntate in cui il regista e attore interpreta se stesso con tanti camei di amici. Tra questi Marco Castoldi, in arte Morgan, che per il tv movie ha anche composto un brano inedito sul ghosting dal titolo Ulysses, ispirato alla sua vicenda giudiziaria (la denuncia per stalking e diffamazione da parte della sua ex compagna, la musicista Angelica Schiatti, ndr).
“De Laurentiis mi ha telefonato dall’America per propormi di partecipare al film – racconta Morgan all’Adnkronos – non era la prima volta che mi contattava, lo aveva già fatto per Manuale d’amore 3 con Robert De Niro dove hanno inserito il mio brano Altrove. Carlo Verdone già lo conoscevo, abbiamo sempre condiviso le stesse passioni musicali e mi ha lasciato carta bianca sia a livello di testi che di musica. Quando mi hanno mandato la sceneggiatura del film io ho cambiato tutto e ho scritto anche un brano ispirato alle mie vicende personali e a quello che sto vivendo in questo momento. Per me è stato liberatorio”, confessa.
Sulla sua parte in Vita da Carlo, Morgan racconta: ”Il set era a Roma all’interno di un convento dove c’è una grande Chiesa che ha un organo pazzesco, uno dei più grandi del mondo. Quando sono entrato nel convento ho anche colto l’occasione per andare a confessarmi. Sul set mi hanno fatto fare una predica improvvisata in cui dovevo interpretare la parabola del servo guarito da Gesù. Verdone mi ha chiesto di spiegare cosa volesse dire per me questa parabola evangelica per cui mi sono ritrovato sull’altare come se fossi un prete a fare una predica di fronte a una platea di comparse di monaci che facevano da spettatori”.
Nella serie tv Morgan spiega cosa significa per lui la parabola evangelica del centurione romano. “Il centurione ha un servo che sta male e siccome ha sentito dire che Gesù è uno che sa guarire anche a distanza, manda i suoi inviati da Cristo per far guarire il suo schiavo. Non appena Cristo li incontra spiega loro che lo schiavo è già guarito. Il significato di questa parabola quindi è che la parola è riuscita a guarire lo schiavo”.
“In Vita da Carlo quindi – dice Morgan – mi faccio anche portavoce di un problema molto serio che è quello del ghosting e cioè del silenziamento che è poi quello che sto subendo io in prima persona”. Secondo il cantante ”i politici dovrebbero fare una legge sul ghosting perché provoca non solo danni psichici ma fisici”. Sull’esperienza che ha vissuto sul set Morgan svela alcuni aneddoti: “Carlo è una persona calmissima, infonde una grande sicurezza e sa molto bene quello che vuole e quello che sta facendo. Riesce a tenere in piedi la macchina cinematografica che è complicatissima ed è composta da una marea di persone. Basta il minimo disguido per far saltare in aria tutto. Recitare con Verdone mi ha insegnato moltissimo, è il Totò della nostra epoca, è un grande”, conclude.
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