‘MOON – Il Panda’, grazia emotiva e impegno ecologico

Dopo ‘Mia e il leone bianco’ e ‘Il lupo e il leone’, Gilles de Maistre torna dietro la macchina da presa per raccontare la storia di Moon e Tian, nella poesia delle montagne cinesi. Il film al cinema dal 17 aprile


La poesia del paesaggio montano cinese abbraccia la poesia della storia di Moon e Tian (Noé Liu Martane), un cucciolo di specie protetta e un dodicenne che “battezza” il panda incontrato lì tra quelle alture misteriose dove vive la nonna, da cui è stato mandato a seguito del basso rendimento scolastico.

Il cuore del film è la relazione e tutte le sfaccettature che il mettersi in contatto, in confronto, in ascolto con un altro soggetto comportano: Moon è lo specchio emotivo di Tian, oltre che simbolo di una natura delicata e necessaria. La presenza animale è raccontata e messa in scena con attento rispetto, mai inciampa nell’artificio o nell’effetto “carino” fine a se stesso. Così, l’efficacia della storia risiede nel riuscire a suggerire, con grazia, un discorso ecologico profondo e mai didascalico.

MOON – Il Panda è una produzione franco-belga, diretta da Gilles de Maistre, già dietro la macchina da presa di Mia e il leone bianco e Il lupo e il leone: un punto prezioso messo a segno dal regista è il cast umano, soprattutto Noé Liu Martane, che sorprende per autenticità, riuscendo a restituire il turbamento e la curiosità di un ragazzino costretto a cambiare vita, senza mai scivolare nel sentimentalismo; accanto a lui, Ye Liu (Fu Zhao ) e Sylvia Chang (Nai Nai) restituiscono sobrietà e misura nei ruoli familiari, lasciando spazio all’evoluzione interiore del protagonista.

La sceneggiatura è scritta da Prune de Maistre, moglie del regista e – dopo essere stata giornalista d’inchiesta – già autrice dei suoi precedenti film: nella scrittura si coglie un lavoro meticoloso nell’intrecciare temi di crescita personale e questioni ambientali. Il regista raccoglie l’abilità di lei di tessere stati d’animo e meccaniche narrative, empatia e realismo, e conferma la capacità di portare a compimento storie incentrate sul rapporto tra infanzia/adolescenza e fauna: la regia, attenta e contemplativa, predilige tempi lenti e inquadrature immersive, che valorizzano la natura lussureggiante, rendendola parte integrante del racconto più che semplice sfondo. Le riprese si sono svolte nella provincia di Sichuan, Cina, famosa per ospitare le più grandi riserve di panda del Paese: la nota non è solo cineturistica ma imprescindibile perché l’ambientazione autentica è discriminante per sommare profondità e realismo alla narrazione, nonostante non siano mancate sfide logistiche e l’adesione alle rigorose leggi sulla protezione della fauna selvatica cinese.

MOON – Il Panda si confronta e offre tematiche complesse e delicate, come la pressione accademica sugli studenti, la disconnessione tra vita urbana e natura, e la crescente rarità degli spazi selvatici. Il film esplora anche la difficile relazione tra gli esseri umani e i panda, animali adorati a livello mondiale ma che esistono in un paradosso: simboli di conservazione, eppure interamente dipendenti dall’intervento umano.

Il film, distribuito da Gaumont, è stato presentato in anteprima in Francia il 9 aprile 2025: l’uscita nelle sale italiane è dal 17 aprile con 01Distribution.

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11 Aprile 2025

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