Montaldo, il marziano del cinema

L'autobiografia del regista genovese, scritta con Caterina Taricano, sarà presentata martedì 4 febbraio a Torino


Martedì 4 febbraio alle ore 20.15 presso il Cinema Massimo di Torino verrà presentato “Un marziano genovese a Roma”, l’autobiografia di Giuliano Montaldo realizzata con Caterina Taricano. Nella serata dedicata al grande regista genovese gli autori dialogheranno con illustri personaggi del mondo del cinema torinese: Giulia Carluccio, Renzo Ventavoli, Sandro Casazza e Ugo Nespolo. A seguire la proiezione del commovente L’Agnese va a morire (1975), con Ingrid Thulin, Michele Placido, Eleonora Giorgi e Massimo Girotti.

“Un marziano genovese a Roma” racconta l’esistenza avventurosa di Giuliano Montaldo che da ragazzo vive la seconda guerra mondiale e la Resistenza, che si avvicina al cinema come attore per poi trasferirsi a Roma e diventare uno dei più importanti registi italiani, autore per il cinema del pluripremiato Sacco e Vanzetti con Gian Maria Volontè e per la televisione del kolossal Marco Polo, lo sceneggiato Rai più venduto nel mondo. Nella sua autobiografia Montaldo parla apertamente di sé con l’onestà intellettuale che lo contraddistingue, facendo emergere il ritratto di un artista e di un uomo che ha sempre raccontato l’individuo in lotta contro il potere, l’umanesimo di chi combatte con la tolleranza, l’oppressione che in tutte le epoche è stata rappresentata dall’arroganza di chi non vuole perdere i privilegi. Nel libro troviamo i tanti amici del regista (Gian Maria Volonté, Gillo Pontecorvo, Elio Petri, Ennio Morricone), molte icone del cinema internazionale (John Cassavetes, Gena Rowlands, Edward G. Robinson, Philippe Noiret, Nicholas Cage, Ingrid Thulin, Francisco Rabal, Janet Leigh, Klaus Kinski, Peter Falk, Charlotte Rampling, Burt Lancaster, Ann Bancroft, Rupert Everett), le battaglie politiche e sociali e tante sorprese. La vita e le opere di Giuliano Montaldo costituiscono una delle storie più belle, rigorose e al tempo stesso avvincenti, del Novecento italiano e del cinema del nostro dopoguerra. Ad arricchire l’autobiografia anche le preziose testimonianze di Nanni Moretti, Gian Luigi Rondi, Carlo Lizzani, Paolo Virzì, Carolina Crescentini, Vera Pescarolo. “Ho avuto la fortuna di fare il cinema – dichiara Giuliano Montaldo – con un gruppo di persone che stimavo e alle quali mi sono sentito vicino, complice, partecipe. Prima di tutto Vera Pescarolo, la compagna della mia vita che è stata decisiva per la maggior parte dei miei film; e poi con persone come Carlo Lizzani, Gillo Pontecorvo, Gian Maria Volontè e tanti altri uomini e donne che hanno condiviso il percorso di un ragazzo che è partito da Genova non sapendo bene quale sarebbe stato il suo futuro e ha poi lavorato nell’arte del XX secolo girando in tutto il mondo, dal deserto dei Gobi al Kenya, dall’Irlanda a Parigi”.

Caterina Taricano ha conosciuto Montaldo a Torino durante la realizzazione di due film recenti, I demoni di San Pietroburgo e L’industriale. “Ho lavorato sul set, ma soprattutto ho conosciuto lui e Vera. E ho subito capito che, dopo tante esperienze come critica e giornalista, scrivere con Giuliano la sua autobiografia sarebbe stato non solo un grande onore, ma anche l’occasione unica e imperdibile di tramandare una grande storia con sincero divertimento. Giuliano mi ha insegnato molto. Con questo libro ho voluto condividere il suo insegnamento”.

“Un marziano genovese a Roma” (Felici Editore, pp. 209, 13,50 €) ha ricevuto il Premio Meccoli come miglior libro di cinema del 2013. 

autore
31 Gennaio 2014

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