‘Sonny Boy’, in uscita la leggendaria autobiografia di Al Pacino

L’editore: “il libro è la memoria di un uomo che non ha più nulla da temere e nulla da nascondere”


La mia intera vita è stata un lancio verso la luna, e finora sono stato abbastanza fortunato”.

Le parole con cui Al Pacino annuncia a 83 anni la pubblicazione delle sue memorie sono riportate da tutte le maggiori testate di spettacolo al di qua e al di là dell’oceano, e lasciano sperare in una lettura più che avvincente per i cinefili di tutto il mondo: tra le tante dichiarazioni, quella del direttore di ‘Century’ Ben Brusey, che senza mezzi termini le descrive come “dinamite letteraria”.

Sonny Boy, edito da Penguin Random House, è l’autobiografia del leggendario attore americano di origini italiane: arriverà in libreria in autunno, l’8 ottobre del 2024, con tanto di copertina rigida, ebook e audiolibro, con la voce narrante del protagonista di Scarface.

Stando a quanto riportato in una nota della casa editrice, si tratta della “memoria di un uomo che non ha più nulla da temere né da nascondere. Tutti i grandi ruoli, le collaborazioni e le relazioni importanti ricevono nel libro il giusto riconoscimento, così come il difficile matrimonio tra creatività e affari ai massimi livelli”.

La copertina di ‘Sonny Boy’, l’autobiografia di al Pacino edita da Penguin Random House

 

L’ho scritto per esprimere quello che ho visto e vissuto nella mia vita”, ha dichiarato la star. “È stata un’esperienza incredibilmente personale e rivelatrice riflettere su questo viaggio, su ciò che recitare mi ha permesso di fare e sui mondi che mi ha aperto”.

Il libro racconta nel dettaglio la carriera di Pacino, dall’infanzia difficile a New York con una madre “madre mentalmente instabile ma fieramente amorevole”, passando per il teatro d’avanguardia e la formazione alla mitica High School of Performing Arts, fino alle sue interpretazioni più celebri, come quella dell’indimenticabile gangster Michael Corleone nella trilogia de Il Padrino di Francis Ford Coppola. L’attore, lo ricordiamo, è stato nominato nove volte all’Oscar con film che hanno fatto la storia del cinema mondiale: oltre che per il ruolo appena citato, per Quel pomeriggio di un giorno da cani, Serpico e The Irishman – solo per dirne alcuni – mentre ha vinto la statuetta nel 1993 per Profumo di donna di Martin Brest (remake dell’omonima pellicola di Dino Risi), dove vestiva i panni del tenente colonnello ‘sciupafemmine’ Frank Slade.

“Il filo rosso del libro è comunque lo spirito di amore e determinazione”, continua il comunicato di Penguin Random House. “L’amore può tradirti, e puoi essere sconfitto nelle tue ambizioni: le stesse luci che brillano possono anche attenuarsi. Ma Al Pacino ha avuto la fortuna di innamorarsi profondamente di un mestiere prima di avere la minima idea di vincere qualsiasi premio, e non è mai uscito da quell’amore. Questo ha fatto tutta la differenza”.

redazione
12 Marzo 2024

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