Arriva in sala dall’11 maggio il nuovo film di Emir Kusturica On the Milky Road (Sulla via Lattea), presentato in concorso alla scorsa Mostra di Venezia (leggi il nostro articolo). Una favola moderna, intrisa di poesia e realismo magico, con protagonista un’inedita Monica Bellucci, che vedremo presto sulla Croisette nuovamente nei panni di madrina della kermesse. “Ho detto sì per la seconda volta a Cannes perché è un festival senza il quale il mio percorso artistico non sarebbe stato lo stesso. Una delle manifestazioni più importanti che permette a tutte le voci di potersi esprimere, anche ai film più intimisti come è stato, ad esempio, Le meraviglie di Alice Rohrwacher di cui sono stata interprete”. A distribuire il film l’indipendente EuroPictures, che lo porta in una trentina di sale selezionate. “Questo è un film che merita di essere visto sul grande schermo” sottolinea Kusturica che ci tiene a ringraziare in conferenza stampa la distribuzione italiana del film che ha avuto il coraggio di rischiare, in nome dell’amore per la settima arte e di quello che dovrebbe continuare ad essere. “Il futuro del cinema tra dieci o quindici anni sarà cambiato, ci saranno una gran quantità di pellicole, più di quelle che si fanno oggi che già sono troppe, e il grande schermo verrà vissuto come qualcosa di elitario, un po’ come attualmente succede con l’Opera. Questo farà sì che i giovani continueranno a vedere i film, ma lo faranno su internet o sui loro piccoli dispositivi portatili, ma a quel punto si saranno perse le intenzioni iniziali e tutte le emozioni che solo il grande schermo può offrire. Un problema del cinema di oggi è che segue il linguaggio e la struttura narrativa della televisione, perciò non ci sono più grandi film”, continua il cineasta serbo che sottolinea come il cinema contemporaneo sia sottomesso alle regole dell’industria, che richiede tempi veloci e non permette a tutti il lusso di impiegare magari tre anni per girare un film, come è stato per il suo On the Milky Road.
Sullo sfondo della guerra in ex Jugoslavia un uomo, interpretato dallo stesso Kusturica, trasporta il latte e attraversa tutti i giorni la linea del fronte a dorso di un asino, schivando placidamente le pallottole per portare la sua preziosa mercanzia ai soldati. L’arrivo di una misteriosa donna sconvolgerà la sua vita e darà il via ad una storia di passione, avventura e amore proibito, tra due persone non più giovani e con un passato doloroso. Come ogni favola anche On the Milky Road ha una base di verità: “Ci sono tre storie che hanno ispirato il film e che mi sono arrivate da lontano, ma non contemporaneamente”, rivela Kusturica. Una sentita a Mosca racconta dell’incredibile avventura di un uomo che durante la guerra tra Afghanistan e Unione Sovietica portava tutti i giorni il latte da una sponda all’altra del conflitto. La seconda storia viene dalla guerra in Croazia nel 1990, ed è la biografia di una bellissima ragazza cresciuta in territorio serbo che durante la guerra si ritrova ad essere una spia che intercetta le comunicazioni telefoniche tra gli alleati. Della sua avvenenza si innamora fatalmente un generale inglese che arriva per lei ad uccidere la moglie. La terza storia, la più drammatica, l’ha aggiunta il regista e racconta di un uomo che riesce a salvarsi la vita in un campo minato facendolo attraversare da un branco di pecore che saltano in aria, morendo tragicamente ma donando a lui scampo.
Nei panni della seducente italiana Monica Bellucci (leggi la nostra intervista), che per Kusturica si è prestata a interpretare un ruolo molto fisico, per lei inusuale, fatto di tuffi in acqua, inseguimenti perdifiato e scene in volo. “Lavorare con Emir mi ha cambiato la vita, è stata un’esperienza unica in cui mi sono anche sottoposta a prove fisiche incredibili per me che non sono una persona così atletica. E’ un artista a tutto tondo – regista, attore, scrittore, musicista – ed è così eclettico che la sua energia mi ha trasportata ovunque, quasi stregandomi. Ho molto rispetto per questo film: l’amore adulto è poco rappresentato al cinema, come se amore e sessualità fossero concetti non adatti al tempo che passa. Una cosa che trovo profondamente triste e ingiusta”, sottolinea l’attrice che sebbene viva da molti anni in Francia sente ancora forti le radici con il suo paese d’origine. Tanto che alla domanda sulle recenti vicende elettorali d’oltralpe risponde: “Io non voto in Francia, la Francia è una delle mie basi ma sono ‘straniera’. I francesi sono un popolo coraggiosissimo, con tutto quello che è successo negli ultimi anni continuano a vivere normalmente, ad andare al cinema o a tetro. È come se volessero sottolineare di non aver paura e di non voler essere nutriti dall’odio. La vittoria di Macron rappresenta la risposta alla loro voglia di cambiamento, di cui sentivano forte bisogno”.
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