Minnie Minoprio


M. MinoprioNota al pubblico italiano per aver interpretato in teatro i più celebri successi di Garinei e Giovannini e, sul piccolo schermo, per aver affiancato artisti come Walter Chiari e Fred Bongusto ed aver lavorato insieme ad Antonello Falqui e Don Lurio in molte trasmissioni tv, Minnie Minoprio è ora considerata in Italia una delle voci più interessanti del jazz & blues tradizionale. In passato ha infatti collaborato con rinomate orchestre italiane quali la Roman New Orleans Jazz Band, Basso & Valdambrini Quartet, Big Band di Angel Pocho Gatti, New Dixieland Sound di Marcello Rosa, Carlo Loffredo Ensemble e altri. Ora, nella capitale, si esibisce
come special guest, nei più noti localini jazz. La Minoprio non tralascia però la sua passione per il grande schermo, sia come spettatrice sia come interprete: è atteso nelle sale il film Forever blues di e con Franco Nero, dove veste i panni di una donna innamorata del protagonista, freddo e indifferente nei suoi confronti, perché troppo impegnato a suonare la tromba.

 

Minnie Minoprio, quale film consiglia assolutamente di non perdere?
Momenti di gloria di Hugh Hudson, con Ben Cross e Ian Charleson.

Perché?
Mi ha sempre affascinato la tenacia di quel ragazzo che riesce a correre e a vincere nelle Olimpiadi di Parigi del 1924. Ma, nello stesso tempo, è talmente idealista e ricco di valori da essere capace di rinunciare alla gara perchè avviene di domenica, un giorno per lui sacro, visto che la sua religione cristiana gli ha insegnato che è il giorno dedicato a Dio. E’ un personaggio due volte grande: è un campione, e poi è pronto a rinunciare al primato in nome della sua fede.

Che genere di film preferisce?
I film d’autore, italiani, inglesi o australiani. Mi piacciono molto le storie lente e insolite, ricche di belle immagini,
con risvolti nuovi, sul genere di quelli che realizza Ermanno Olmi nelle sue bellissime pellicole.

Qual è il film italiano più bello che ha visto di recente?
La tigre e la neve di Roberto Benigni.

Due buoni motivi per vederlo?
Adoro la poesia di Benigni, il suo modo di essere felliniano senza però esagerare raccontando situazioni incomprensibili,
come faceva Fellini, al quale oggi preferisco Benigni. E poi sa essere surreale nella più attuale e cruda delle realtà.

Preferisce il blockbuster americano o il film italiano d’autore?
Film d’autore, non solo italiani: mi piacciono, ad esempio, anche Peter Weir e James Ivory.

Quale film sconsiglia assolutamente di vedere?
I film di Nanni Moretti: trovo la sua regia troppo scolastica e poco sorprendente, persino quando tocca temi delicati.

Quale attore italiano ha apprezzato di più recentemente?
Silvio Muccino.

Qual è l’attrice italiana che più le piace?
Giovanna Mezzogiorno.

E l’attore italiano che rimpiange di più?
Walter Chiari e mi dispiace che sia poco ricordato come grande attore cinematografico. Devo a lui se da ragazzina sono arrivata in Italia dall’Inghilterra per partecipare ad un suo spettacolo teatrale che s’intitolava “Io e la margherita”. Con lui ho girato i teatri di mezza Italia e ogni volta che si finiva uno spettacolo, ovunque fossimo, a Napoli come a Firenze, Walter faceva un giro con la macchina raccogliendo tutti i barboni che incontravamo e con loro si andava a
cena dopo teatro: ogni sera, Walter offriva da mangiare a gente povera e mai incontrata prima. Era generosissimo.

Quale film rivede sempre volentieri?
Sette spose per sette fratelli di Stanley Donen: è un musical che non mi stanca mai, con tutte quelle canzoni e quei balletti che non vogliono lasciare altro messaggio se non quello della spensieratezza. Contagia pura energia allo spettatore ed è una vero antidoto contro la depressione.

A quale regista darebbe il Leone alla carriera?
A Peter Weir.

 

Qual è il più bel film d’amore che ha visto?
Pretty Woman di Garry Marshall: è una bella favola che richiama la metafora di Cenerentola e la possibilità che l’amore possa davvero superare le divisioni sociali, morali o anagrafiche.

Quale genere di film non andrebbe mai a vedere?
I film di fantascienza: li trovo diseducativi e poi non mi piacciono i film troppo densi di azioni, di sparatorie, di macchine che corrono per scaraventarsi contro un ponte o
cadere in vertiginosi precipizi.

Quale sarà il prossimo film che vedrà?
Harry Potter e il calice di fuoco di Mike Newell, spero che in Italia non sia vietato come è successo in Gran Bretagna, così potrò andarci anche con i miei nipotini.

Quale personaggio le sarebbe piaciuto interpretare sul grande schermo?
Mi sarebbe piaciuto essere al posto di Julia Roberts in Eric Brockovich di Steven Soderbergh, anche se certamente non avrei saputo recitare meglio di lei: ma è un ruolo fantastico, di una donna dallo spirito battagliero, che combatte contro l’indifferenza altrui, in nome delle cose in cui crede fermamente.

autore
27 Ottobre 2005

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