Docente di Sociologia della Comunicazione presso l’Università di Bari, conduttore televisivo, regista, autore di programmi tv e di testi teatrali, il professor Michele Mirabella è ora guest della trasmissione di Renzo Arbore “Speciale per me”, che andrà in onda fino alla fine di maggio. E intanto, sta preparando il suo ritorno su Raitre, ai primi di giugno, con il programma mattutino “Cominciamo Bene”, senza tralasciare, almeno da spettatore, una delle sue grandi passioni: il cinema.
Professore, quale film consiglia assolutamente di non perdere?
Million Dollar Baby di Clint Eastwood.
Perché?
Tutto il film è pervaso di molto garbo e dolcezza e poi, finalmente, c’è una storia. A me piacciono le trame e ultimamente non se ne vedono tante al cinema.
Che genere di film preferisce?
Non mi piacciono quelli che cercano di stupire con lo sguardo, non sopporto la lunga serie di film con i soli effetti speciali. Non mi piacciono nemmeno i film di Almodovar. Per me, il cinema è quello degli anni Cinquanta e dei grandi autori: da Truffaut a Godard, dalla commedia italiana alle pellicole americane degli anni Sessanta e Settanta. Sono film che non mi annoiano e mi stupiscono sempre, perché fanno davvero vivere il racconto attraverso le immagini.
Qual è il film italiano più bello che ha visto di recente?
Gli ultimi di Verdone e di Virzì.
Due buoni motivi per vederli?
Entrambi i registi esprimono una vena autentica e ironica, nella quale, per certi versi, mi riconosco. Verdone, tra l’altro, è anche un mio caro amico ed è un bravo attore.
Preferisce il blockbuster americano o il film italiano d’autore?
Il film italiano d’autore.
Quale film sconsiglia di vedere?
Tutti quelli realizzati al computer, come Star Wars: non sono film ma war games: li trovo orribili, non mi piacciono, così come non mi piacciono le multisale. Per me, la sala deve essere quella del cinematografo, quella che descrive Tornatore in Nuovo Cinema Paradiso.
Quale attore italiano ha apprezzato di recente?
Giancarlo Giannini e Lo Cascio.
E l’attrice italiana?
Sonia Bergamasco.
Qual è, invece, l’attore italiano che rimpiange?
Alberto Sordi e Vittorio Gassman.
Quale film non si stanca mai di rivedere?
Il sorpasso di Dino Risi e Brancaleone alle Crociate di Mario Monicelli.
A quale regista darebbe il Leone alla carriera?
A Mario Monicelli e Ermanno Olmi, mentre a molti altri darei il Leone perché smettessero di fare carriera al cinema.
Per esempio?
Non vorrei farmi troppi nemici.
Qual è il più bel film d’amore che ha visto?
Nessuno, perché i film d’amore m’imbarazzano e mi annoiano, mentre quelli erotici mi disgustano completamente.
Quale sarà il prossimo film che andrà a vedere?
La Caduta con Bruno Ganz, perché mi piacciono molto le ricostruzioni storiche.
E qual è un film che non andrà mai a vedere?
The Passion di Mel Gibson: è inquietante, è stata un’operazione forse calcolata per avere un ritorno d’immagine e di denaro, ma al prezzo di troppe scene di sangue, che trovo irritanti e riprovevoli.
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