Il nuovo film di Francis Ford Coppola è uno dei progetti più ambiziosi mai affrontati dal regista di Apocalypse Now. Un maxiprogetto da 120 milioni di dollari, sognato dalla fine degli anni ‘70, che l’ha visto coinvolto in prima persona, ritrovandosi costretto ad autofinanziarsi tramite la vendita della sua tenuta vinicola. Megalopolis è ora in fase di montaggio ad Atlanta e potrebbe approdare sulla croisette di Cannes 2024.
Il regista Mike Figgis, in questi giorni all’Ischia Global Film and Music Festival, ha raccontato di aver assistito per cinque mesi al processo produttivo di Megalopolis, su cui ha girato un documentario che potrebbe accompagnare l’uscita del film.
Abbiamo da poco finito di girare scene extra al confine tra Italia e Svizzera”, rivela il regista inglese. “Sono entusiasta del lavoro fatto, un mix di girato sul set e di materiali di archivio, c’è anche Paul Newman che legge la parte che è oggi è di Adam Sandler! Ci saranno interviste a Scorsese, Lucas, Spielberg. Quello di Coppola è un film ‘futuristico’, ambientato in una New York che si chiamerà New Rome (al centro un architetto che vuole ricostruire l’utopica metropoli dopo un disastro, ndr), molto filosofico, ma anche di satira politica”.
Nel documentario dedicato al film saranno svelate le “Lunghe attese sull’enorme set”, ma anche “i noti problemi che ci sono stati nella produzione digitale”. Licenziamenti e polemiche comprese, “una vicenda enfatizzata dalla stampa”.
Colpisce l’impegno di un uomo di 85 anni che investe di tasca sua e vuole fare le cose secondo la sua visione”, ha concluso Figgis. “Un uomo che vien dal teatro, che ama la recitazione, la performance. E che continua ad esplorare”. Figgis anticipa anche che Megalopolis, che ha un grandissimo cast (da Forest Whitaker a Nathalie Emmanuel, Jon Voight), “non dovrebbe superare le due ore”.
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