Mediaset, Cesarano: “ripartiamo dalla Fiction, sperimentare non ripaga”

All'AVP Summit di Trieste è il turno del Panel dedicato a futuro e ambizioni di Mediaset in compagnia di Daniele Cesarano, Head of Drama dal 2016

Mediaset, Cesarano: “ripartiamo dalla Fiction, sperimentare non ripaga”

Ricominciare dalla Fiction, riportando il “Biscione” al centro del panorama dell’audiovisivo con il contenuto più identitario della rete. È questo il progetto iniziato nel 2016 da Mediaset con Daniele Cesarano, ex sceneggiatore e regista ora Head of Drama della rete. “Mediaset è il principale broadcaster commerciale italiano”, ha raccontato all’AVP Summit di Trieste in occasione del panel dedicato all’azienda. “Quando sono arrivato io c’era una situazione critica e siamo ripartiti dalla fiction italiana”. Due le vie tentate: una mainstream, una “edgy”. Tra conservatorismo e sperimentazione, esemplifica rispondendo alle domande della moderatrice dell’incontro, la Presidente di Cinecittà e APA Chiara Sbarigia. “Ovviamente le cose edgy sono andate male, ma io sono un grande fan delle cose che ho fatto: soprattutto quelle andate male”.

Un inizio cantiere che ha riconsolidato la struttura dell’offerta Mediaset e il suo rapporto con il pubblico. Nel 2023 verranno prodotti 10 titoli di serialità lunga, da 3 serate a 6, consolidando la presenza di produzioni fiction. “Avere un’identità editoriale è la scelta vincente”, e il prodotto Mediaset è riconoscibile e specchia gli spettatori: “fondamentalmente conservatore – spiega Cesarano – è sempre molto rischioso innovare”. Cesarano ci ha provato, “un terzo dei prodotti iniziali erano sperimentazioni”, ma l’idea non ha pagato e il Biscione è tornato sui suoi passi. “Una scelta più razionale”.

D’altronde, il pubblico della tv lineare è definito, con vent’anni di storia della fiction sulle spalle, una storia d’amore inaugurata da Un posto al sole e Cento vetrine, conosce i propri gusti. Dopo la ripartenza a capofitto in questo contenuto identitario, negli ultimi due anni Mediaset ha prodotto numerosi seguiti, “che vuol dire che i primi sono andati bene”.

Resta però il paradosso della fiction generalista, come lo definì un ex Dirigente Rai: ha un pubblico dai volumi importanti, ma il costo produttivo è diventato inaffrontabile, finendo per non essere sostenibile. Assente importante ancora per Mediaset è il prodotto local to global, alla Mare Fuori, “che però è solo un titolo, un’eccezione che pagò Rai2 con un investimento a rischio che non restituì subito i suoi frutti”.

Opportunità e sfide delle piattaforme sono l’altro volto del lavoro di restauro in mano a Cesarano, che registra ancora – come Rai – la difficoltà di monetizzare davvero su player come Infinity. I risultati dello sfruttamento dei contenuti su questo secondo portale non sono ancora edificanti e “Non ripagano il budget”.

Negli ultimi anni la tv è tornata ad essere cast oriented, ossia guidata “dal faccione”. Qualcosa che Cesarano reputa “terribile” e che crea difficoltà quando arrivano i big dello streaming e ti portano via la star su cui potevi contare per un traino in più. “Oggi è complicato fare fiction senza star”. Volti noti (“sempre quelli: 5 sono”) in racconti che secondo Cesarano sono “sempre più mainstream” e caratterizzati da una povertà di racconto: “l’innovazione nella scrittura si è fermata e la differenza tra noi e gli streamer è solo che hanno più soldi e sembra più bello ma a livello editoriale è identico”.

Di Alessandro Cavaggioni

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21 Luglio 2023

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