Nel 2017 sembrava che il Me too dovesse rivoluzionare il mondo.
Cosa è successo da allora? Quali cambiamenti hanno portato le denunce di questi anni nel nostro ambiente professionale? E quali prospettive abbiamo oggi per individuare delle buone pratiche che ci consentano finalmente di voltare pagina in Italia e in Europa?
Il primo passo dunque, doveroso, soprattutto in quanto rappresentanti delle autrici e degli autori, (categoria nella quale, i dati ci dicono, c’è ancora purtroppo una presenza di abusanti: secondo Amleta il 40% degli offender sono registi) è prendere posizione e confrontarsi su quanto emerso in questi anni di denunce con chi ha dato voce e sostegno legale alle attrici e agli attori che hanno subito abusi. Ma non basta. Per ottenere un cambiamento culturale è necessario che cambi narrativa. E perché la narrativa cambi, è fondamentale che sia data reale opportunità alle autrici di fare la loro parte.
Oggi non è così. Nei progetti che hanno beneficiato dei fondi pubblici solo una regista su cinque è donna, con un budget a disposizione che è quasi dimezzato rispetto a quello dei colleghi uomini; la presenza di donne nella sceneggiatura è solo del 30%: bastano questi pochi dati per raccontare quanta strada ci sia ancora da percorrere per abbattere il gender gap nel cinema e nell’audiovisivo, dove una regista e una sceneggiatrice guadagnano attualmente più di un terzo in meno rispetto ai loro colleghi uomini, e così via in tutti i comparti. Una forbice che pone l’urgenza di interventi legislativi nuovi e efficaci e azioni concrete per rendere davvero tale la parità di genere.
In un’edizione del Festival di Venezia che vede, l’assenza di opere di registe italiane in concorso, e solo quattro titoli di registe donne su 22, 100Autori e Giornate degli Autori organizzano un convegno in cui si parlerà di tutto questo.
Il 5 settembre al Lido di Venezia (Sala Laguna, Via Pietro Buratti 1) a partire dalle 10.30 con Gaia Furrer – Direttrice artistica delle Giornate degli Autori, Maya Sansa – Attrice, Cinzia Spanò – Presidente di Amleta, Elisa Ercoli – Presidente di Differenza Donna, Maria Pia Calzone – Socia fondatrice UNITA, membro dell’Osservatorio per la parità di genere del MIC, Pina Picierno – Vicepresidente del Parlamento Europeo.
“Non esistono diritti acquisiti, esistono quelli che siamo in grado di difendere.” diceva Michela Murgia ed è questo lo spirito che muove l’urgenza della nostra iniziativa al Lido – dice Paola Randi, regista, sceneggiatrice, Gruppo Pari Opportunità e Vice Presidente 100Autori, che modererà il panel – Vogliamo mettere in campo proposte concrete affinché si creino condizioni di lavoro sostenibili per tutte e tutti sull’intera filiera dell’audiovisivo e dare spazio alle autrici visto che, gli ultimi terribili fatti di cronaca lo confermano, per cambiare la cultura dell’abuso è urgente e fondamentale cambiare la narrativa. Perché le donne non sono “le vittime”, sono la soluzione”.
All’incontro interverranno Margherita Ferri – regista, sceneggiatrice, Gruppo Pari Opportunità 100Autori, in qualità di moderatrice, Laura Delli Colli – Presidente SNGCI – Nastri d’Argento, Giuliana Aliberti – Avvocata, direttrice di Visionarie – Donne tra cinema, tv e racconto, Maria Grazia Li Bergoli – Consigliera per WIFTMI, Project Manager per Creative Nomads, Francesca Romana Massaro – Vicepresidente WGI – Writers Guild Italia, Giuliana Gamba – Consigliera ANAC – Associazione Nazionale Autori Cinematografici, Daniela Scattolin – Attrice.
Lido di Venezia 5 settembre 2023 Sala Laguna ore 10.30 – 12.30
Intervista al regista e sceneggiatore Stefano Sollima, e agli attori Pierfrancesco Favino e Gianmarco Franchini
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