“May in the Summer è il ribaltamento della mia opera prima Amreeka, che ritraeva una famiglia americana-palestinese a Chicago”. In May in the Summer, seconda prova da regista dell’attrice Cherien Dabis, è invece May, ragazza attraente e scrittrice di successo, che da New York torna in Giordania alla vigilia del suo matrimonio con Ziad, eminente accademico musulmano, e affronta il fuoco incrociato della madre (Hiam Abbass, appena convertita alla chiesa evangelica), delle due sorelle Dalia e Yasmine (Alia Shawkat e Nadine Malouf) e del padre assente appena sposato con un’altra donna (Bill Pullman). Passata alle Giornate degli Autori, l’opera seconda della Dabis tratteggia il conflitto familiare e interreligioso con un tono da commedia romantica in cui, sullo sfondo, resta la minaccia di un luogo instabile e pericoloso. “May in the Summer è una riflessione sulle esperienze interculturali e interreligiose – dice la regista – molto attuale visto che di problemi legati a unioni tra persone di credo diversi se ne sente parlare ogni giorno nei Tg. Ho scelto di mescolare il dramma e la risata perché mi piace vedere le commedie che mi fanno piangere e i film drammatici che mi fanno ridere e perché, essendo cresciuta in un contesto pesante in cui il conflitto è sempre presente, ho imparato a usare la risata come strumento di sopravvivenza e reazione al dramma”.
Da artista americana-palestinese, Cherien Dabis ha due passaporti, un padre che è stato un rifugiato, e un’identità che la fa “sentire araba quando è negli Stati Uniti e americana quando è in Giordania”. May in the Summer è quindi, in un certo senso, un modo per sublimare creativamente questo mix identitario, ma anche una piacevole digressione sulle dinamiche familiari: “Quando si torna nella casa dei propri genitori, soprattutto se si vive all’estero, si ridiventa all’improvviso bambini – sottolinea la Dabis – E’ come se tornassi a una versione precedente di te, se assumessi un ruolo che non ti appartiene più ma che è più familiare a genitori e fratelli”. Anche la sua protagonista Hiam Abbass – al suo fianco anche nell’esordio Amreeka e molto amica della regista, che le ha cucito addosso il ruolo – si riconosce in questo senso di spaesamento familiare e identitario: “Anch’io sono palestinese, sono sposata a un inglese e vivo lontano, e ogni volta che torno a casa non sono più la stessa persona, subisco una specie di regressione”. Entrambe, dopo l’exploit veneziano, sono pronte a partire per nuove avventure cinematografiche: Cherien Dabis sta scrivendo un dramma che sarà ambientata nel West Bank, mentre Hiam Abbass sarà la madre di Mosè in Exodus di Ridley Scott.
Sette film italiani della 70esima Mostra saranno mostrati in Croazia dal 27 fino al 30 marzo, tra questi anche il Leone d'oro Sacro GRA e L'intrepido di Gianni Amelio
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Opera prima del giornalista d'inchiesta Peter Landesman, Parkland, il film prodotto da Tom Hanks, non aggiunge nulla alla conoscenza dell’attentato a John Fitzgerald Kennedy, ma si concentra sulle storie umane che ruotano attorno a quei quattro giorni. Il film andrà in onda su Raitre il 22 novembre alle 21 per i cinquant'anni dell'attentato, a seguire alle 22.50 Gerardo Greco condurrà in studio la diretta di Agorà “Serata Kennedy”
Il Cda della Biennale di Venezia ha approvato il piano di riqualificazione della Sala Darsena, a seguito dello stanziamento di 6 milioni di euro da parte del comune lagunare, con un ampliamento della stessa da 1.299 a 1.409 posti. I lavori saranno ultimati in tempo per essere utilizzati nella settantunesima edizione della 'Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica', che si terrà dal 27 agosto al 6 settembre 2014