Maura Delpero stupita ma non troppo per la scelta di Vermiglio a rappresentare l’Italia agli Oscar 2025. “Faceva parte dell’orizzonte delle possibilità – dice la regista nata a Bolzano nel ’75 – avevo in questi giorni una strana tranquillità, una specie di fatalismo. Forse anche per la grande concentrazione di eventi: il Leone d’argento a Venezia, l’uscita in sala che ho seguito con tanti incontri con il pubblico, i festival internazionali a cui il film è invitato, che sono tantissimi”.
La partita dell’Oscar è immensa per un piccolo film d’autore girato in Val di Sole e parlato in dialetto. Il favorito della vigilia era infatti Parthenope di Paolo Sorrentino, già Premio Oscar per La grande bellezza e in nomination nel 2022 con È stata la mano di Dio, Parthenope aveva dalla sua una distribuzione fortissima negli Usa come A24, ma la commissione di esperti ha deciso diversamente. Con eleganza Paolo Sorrentino ha commentato: “Sono molto contento che l’Italia abbia scelto Vermiglio e lo dico con assoluta sincerità. E’ un ottimo film e io auguro a Maura Delpero un lungo e bel cammino in questa avventura memorabile che è la corsa all’Oscar”.
“Questo conferma la sua generosità. Non conosco Paolo Sorrentino che ho incrociato solo una volta al David di Donatello quando ero candidata come miglior esordiente, e ricordo che ci fece gli auguri dicendo ‘adesso ci siete voi’. Il cinema di Sorrentino è diverso dal mio, lui è stato agli Oscar e ci tornerà. Ma sono serena rispetto a Vermiglio, è un film che cresce come una palla di neve che rotola su una montagna, il sala è accolto da un silenzio attento e da bei commenti, come qualcuno che dice che gli ha purificato lo sguardo”.
Cosa potrà piacere ai giurati dell’Academy? “Il linguaggio e lo sguardo con la sua prospettiva. Le cose possono essere troppo lontane o troppo vicine, in questo caso il passato getta una luce sulla contemporaneità. Non è un film nostalgico e non c’è giudizio su quei tempi, anche la guerra resta fuori campo , non la vediamo mai in faccia”.
Sente la responsabilità di essere una regista donna che entra in un club maschile? “Nel mio lavoro ho camminato a testa bassa e quando alzavo la testa e cercavo esempi a cui ispirarmi c’erano poche donne. Sono nata in una società patriarcale e sono consapevole di aver scelto un lavoro finora maschile. Ho fatto tanta fatica, non solo come donna ma per tante altre cose. Il cinema era affare di bianchi, benestanti ed eterosessuali. Io sono una donna e vengo dalla provincia, non appartengo a quell’ambiente. Ma spero che nelle prossime generazioni si arrivi a sanare questa situazione”. E ancora: “Ho fatto documentari narrativi, sono tanti anni che lavoro. E’ stato faticoso dal punto di vista umano, ma come outsider ho un baricentro che è la mia forza perché non dipendo dal giudizio degli altri. Non mi esalto, ma neanche mi butto giù, ho una bussola e un amore viscerale per il mio lavoro. Per me è stato come moltiplicare i pani e i pesci, un miracolo”.
Paolo Del Brocco, ad di Rai Cinema, interviene: “Sono reduce dall’esperienza di Io Capitano di Matteo Garrone, che fu in cinquina l’anno scorso, e ne faccio tesoro. Ma quest’anno sarà diverso perché abbiamo un distributore americano forte e la strategia la faranno loro. Penso che si potrà fare una bella campagna e che il film piacerà soprattutto ai membri europei dell’Academy. Poi lo scorso anno c’era una shortlist di film fantastici, mentre quest’anno abbiamo rivali importanti ma non così forti”.
Per Maura Delpero la corsa all’Oscar sarà come una scalata in montagna: “Come dicono gli scalatori non bisogna guardare né in giù né in su per non avere lo shock dell’abisso. Io guardo solo al chiodo che ho davanti. Prima la shortlist, poi semmai la cinquina, cercando di fare sempre del nostro meglio”.
Andrea Occhipinti, distributore con Lucky Red, annuncia che le copie saliranno a cento. “E’ stato deciso ieri, prima della notizia che il film rappresenterà l’Italia agli Oscar. E oggi potrebbero aumentare ancora. Era una strategia uscire con 25 copie all’inizio, nonostante le moltissime richieste, infatti abbiamo avuto la miglior media per copia nel primo weekend e un forte passaparola”.
Costato 4 milioni di euro, con il sostegno del MiC, Vermiglio è prodotto anche dalla stessa regista con la neonata Cinedora e con Rai Cinema in coproduzione con Charades Productions e Versus Production. Ha già trovato una distribuzione sul mercato nordamericano, negli Stati Uniti e in Canada, con Sideshow e Janus Films. “E’ un film che sarà visto in tutto il mondo – dice ancora Del Brocco – ed è una cosa estremamente positiva per il nostro cinema. Maura Delpero è una regista che è cresciuta un po’ alla volta con grande umiltà, una crescita giusta, rispetto a ragionamenti non sani che, in altri casi, hanno fatto male al nostro cinema”.
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