Alla terza e ultima call del 2020 IDM Film Fund & Commission finanzia 9 nuovi progetti. I finanziamenti sono assegnati a sostegno della fase di produzione o della pre-produzione. 6 di questi fanno capo a produzioni italiane, 2 provengono dalla Germania e 1 dall’Austria. Per la loro realizzazione – che coinvolgerà professionisti e aziende di servizi locali sia durante la fase di lavorazione sui set che in post-produzione – sono previsti circa 71 giorni di ripresa in Alto Adige. 6 sono i progetti finanziati da IDM in fase di produzione.
Compagine tedesca a tutti gli effetti è quella che sta lavorando alla realizzazione del film Das Fliegende Klassenzimmer (titolo provvisorio) di Carolina Hellsgård, autrice della sceneggiatura insieme a Gerrit Hermans. Un family, adattamento moderno del romanzo La classe volante di Erich Kästner, che vede protagonisti quattro giovani amici nel collegio di Kirchberg. Daniel Brühl e Sandra Hüller saranno probabilmente coinvolti nel cast e sul set tra San Candido, Dobbiaco, Silandro e Burgusio.
Co-produzione italo-slovacca è invece quella di Personal, titolo provvisorio del nuovo documentario di Carmen Trocker prodotto da Bagarrefilm, in co-produzione con Peter Kerekes s.r.o. Il progetto racconta il dietro le quinte in un hotel sulle Dolomiti, esplorando il lavoro del personale attraverso Olga e Camelia, due lavoratrici di un albergo a Ortisei.
Schnee (titolo provvisorio) di Barbara Albert ed Esther Rauch è una serie TV mistery thriller, finanziata da IDM già in fase di sviluppo, che aveva partecipato al Co-Production Market della scorsa Berlinale. È prodotta dall’austriaca Witcraft Filmproduktion in co-produzione con la tedesca handwritten Pictures, e sarà girata tra Corvara, Maso Corto e il ghiacciaio della Val Senales.
La storia di due sorelle che vivono in un orfanotrofio, Anastasia di 13 anni e Diana di 9 anni, è al centro del progetto Sisters (titolo provvisorio), lungometraggio di Linda Olte, prodotto da Albolina Film di Bolzano con la casa lettone Fenixfilm. Quando le due verranno a sapere che una famiglia americana è pronta ad adottarle, la loro quotidianità è destinata a cambiare.
A Merano e nei suoi dintorni la Letterbox Filmproduktion di Amburgo, in co-produzione con la tedesca Amalia Film, ambienterà alcune sequenze della serie TV Herzogpark (titolo provvisorio) diretta da Jochen Alexander Freydank. La serie è incentrata sull’incontro tra quattro donne: una cameriera, Maria, e tre ricche signore del quartiere elegante di Herzogpark a Monaco, Annabelle, Elisabeth e Hannah che hanno appena fallito un tentativo di omicidio.
L’ultimo dei 6 progetti sostenuti da IDM in fase di produzione è il lungometraggio Rispet (titolo provvisorio) scritto da Raffaele Pizzati Sertorelli e Cecilia Bozza Wolf, quest’ultima coinvolta anche per la regia. “Rispet” è una parola dialettale che esprime onore e vergogna, un codice di regole condivise e un’identità comune intollerante a tutto ciò che è diverso. Al centro di questo film – prodotto dalla Stefilm International di Torino – la vita della comunità, all’apparenza fortemente coesa, di un remoto villaggio di montagna.
Tre sono i progetti che ricevono un finanziamento da IDM in fase di pre-produzione. Vermiglio (titolo provvisorio) è l’opera seconda della regista altoatesina Maura Delpero che lo scorso anno si è fatta apprezzare per il suo esordio, Maternal (Hogar). Come nel primo film anche in questo secondo progetto, che la vedrà impegnata sia nella scrittura che nella regia, Delpero racconta alcune storie al femminile ambientate in un piccolo villaggio nascosto tra le montagne, tra il 1944 e il 1945. A produrre il film è la Cinedora di Bologna.
Tra i progetti sostenuti in fase di sviluppo ci sono anche 2 documentari, entrambi prodotti da società con sede a Merano: South Tyrol: The Last Redoubt (titolo provvisorio) prodotto da Enrosadira Pictures per la regia di Aaron Young e Ciao Ciao aus Tokio (titolo provvisorio) prodotto dalla società Ammira per la regia di Martin Telser. Nel primo, lo storico James Holland indaga su come, al termine della Seconda Guerra Mondiale, due criminali di guerra nazisti delle SS utilizzarono l’Alto Adige per sfuggire alla giustizia alleata. Nel secondo, invece, si racconta di come l’incontro di una famiglia giapponese con una cultura straniera possa diventare carburante del cambiamento sociale.
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