Sei mesi dopo la tragica morte di Matthew Perry a Los Angeles, il dipartimento di polizia della città e la Drug Enforcement Administration (Dea) federale hanno aperto un’inchiesta per appurare come l’attore sia potuto entrare in possesso di tutta la chetamina che gli è stata trovata in corpo e che, secondo l’esame autoptico, ne avrebbe provocato il decesso. Lo rende noto ‘The Hollywood Reporter’.
L’interprete della popolare sitcom Friends è morto lo scorso 28 ottobre all’età di 54 anni e il suo corpo fu rinvenuto immerso nella vasca da bagno della sua casa a Pacific Palisades. Come hanno dichiarato all’epoca i funzionari della medicina legale, il decesso era stato causato dagli “effetti acuti della ketamina“, che avrebbe assunto in dosi massicce.
Oltre a verificare come l’attore abbia ottenuto la ketamina trovata nel suo organismo, l’indagine approfondirà anche la dinamica dell’annegamento, finora indicato come un fattore che ha contribuito alla sua morte, dichiarata un incidente.
Non è chiaro a che punto sia l’indagine – di cui ha parlato per primo il sito di gossip ‘TMZ’ – né chi sia stato interrogato nell’ambito di essa.
L’ufficio del medico legale della contea di Los Angeles ha dichiarato a dicembre che erano stati trovati “alti livelli di ketamina nel campione di sangue esaminato post-mortem”.
Il vice medico legale Raffi Djabourian ha aggiunto che altri fattori che hanno contribuito alla sua morte sono stati la malattia coronarica e gli effetti della buprenorfina, utilizzata per trattare il disturbo da uso di oppioidi. A causa dello stato di incoscienza, Perry sarebbe annegato nella vasca da bagno. “La malattia coronarica avrebbe contribuito al decesso a causa dell’esacerbazione degli effetti miocardici indotti dalla ketamina sul cuore”, ha dichiarato il dottor Raffi Djabourian.
Al momento del decesso, Matthew Perry era sottoposto a trattamenti con ketamina sotto controllo medico per la depressione e l’ansia, anche se il rapporto dei medici legali ha rilevato che l’ultimo trattamento con ketamina prescrittogli risaliva a una settimana e mezza prima della morte.
All’apice della sua fama, Perry ha lottato contro la dipendenza da antidolorifici e alcol e ha frequentato più volte le cliniche di riabilitazione. Nel 2016 aveva dichiarato di non ricordare tre anni di riprese di “Friends” a causa dell’alcol e delle droghe. Dopo aver tentato di curarsi, nel suo libro di memorie ha scritto di essere rimasto per lo più sobrio dal 2001, “salvo circa 60 o 70 incidenti”.
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