Matrimonio con vampiro, ridendoci un po’ su…


Ogni storia d’amore degna di tal nome – almeno al cinema – termina con un bel matrimonio. Edward e Bella, i protagonisti della saga Twilight, ci hanno messo “solo” quattro libri e quattro film, di cui l’ultimo, Braking Dawn, un po’ come accaduto per Harry Potter, è diviso in due capitoli. Il primo esce in sala il 16 novembre, con Eagle Pictures, dopo un fugace passaggio al Festival di Roma con una clip in anteprima. Regia della new entry Bill Condon su sceneggiatura della collaudata Melissa Rosenberg, il film, come sempre tratto dalle opere di Stephanie Meyer, che supervisiona il tutto, è ancora una volta interpretato da Kirsten Stewart, Robert Pattinson e Taylor Lautner affiancati da Nikki Reed e Jackson Rathbone, che alla kermesse capitolina hanno presenziato in rappresentanza dell’intero cast.

Ricapitolando, il vampiro Edward e l’umana Bella convolano finalmente a giuste nozze. In mezzo, c’è sempre il Lupo Mannaro Jacob, neanche tanto segretamente innamorato di lei. Si presenta un problema pratico: come consumare il matrimonio? Il lato ‘bestiale’ di Edward rende il giovane succhiasangue un po’ troppo irruento, e questo rischia di compromettere la salute dalla fragile neo-sposina. Che però, tutto sommato, non disdegna. La potrebbe vampirizzare, ma di infliggerle una maledizione proprio non ha voglia.

Non che si parli di una gran dannazione, intendiamoci. Nel mondo di Twilight l’essere vampiri consiste semplicemente nello sbrilluccicare alla luce del giorno. Niente eterno dolore, niente isolamento dal resto del mondo, niente paranoie nei pressi di aglio e croci e niente esplosioni in nuvole di fumo alla vista dei primi raggi di sole. Ciao, Dracula!

Ma si sa, l’amore non è bello se non è litigarello, e così i due passano ore e ore della loro luna di miele in una lussureggiante villa brasiliana a discutere della loro paradossale situazione, a infliggersi estenuanti pause di riflessione e a giocare a scacchi, che favorisce la concentrazione. Alla fine, in qualche modo, ne escono. Non usano precauzioni, tanto un vampiro non può fecondare un’umana…o forse sì?

Il resto, a quei pochi che finiranno in sala senza aver letto prima il libro, lo lasciamo scoprire al cinema.

 

Messa in questo modo, forse farà un po’ ridere chi ha superato i 17-18 anni d’età, ma sapere che lo stesso Condon ne è consapevole ha un che di rassicurante: “Non si può negare – afferma il regista – che questo film faccia parte di un genere misto: è una storia d’amore e un film dell’orrore. Io sono nato con i film dell’orrore, che adoro fare, e apprezzo moltissimo La moglie di Frankenstein, che per me è simile al primo Twilight. E’ un film dell’orrore eccezionale, ma al suo interno ritroviamo anche degli elementi comici. E’ una cosa che si ritrova in tutta la saga di Twilight, ad esempio nelle scene con Michael Sheen e il clan dei Volturi. Michael recita il suo ruolo con grande comicità, ma le preoccupazioni del leader sono prese sul serio dal resto del clan. Mi interessano le storie raccontate in modo diretto, ma che hanno una prospettiva leggermente sbilanciata”.

Condon alla Creatura di Mary Shelley è particolarmente legato. Ha vinto infatti un Oscar nella categoria Miglior Seceneggiatura non originale per Demoni e dei, che raccontava proprio gli ultimi giorni di vita del regista del primo Frankenstein, James Whale. Ma invece di assemblarlo, il suo “mostro” l’ha diviso in due parti: “Era chiaro dice questo ultimo romanzo è suddiviso in tre sezioni – dice – l’inizio e la fine sono stati scritti dal punto di vista di Bella, mentre il racconto della parte centrale è affidato a Jacob. La sua narrazione si interrompe poi nel momento in cui Bella diventa vampiro, che è poi quello con cui abbiamo deciso di terminare Breaking Dawn: Parte I. Si tratta di un film denso di eventi. Succede di tutto e l’idea di concentrare tutto quel materiale in soli 50 minuti ci avrebbe costretti a non poter andare in fondo alle cose. Abbiamo preso la decisione giusta”.

 

Il seguito è atteso tra un anno esatto, il 16 novembre 2012.
Dopodiché, sarà la fine. E questo, i numerosissimi fan di Twilight, non lo trovano affatto divertente. Ma nemmeno i vampiri vivono per sempre, e Stephanie Meyer si sta già dedicando agli extraterrestri del suo nuovo libro L’Ospite, presto un film con Saoirse Ronan, rivelazione di Amabili Resti.

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15 Novembre 2011

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