Quattro coppie sposate scoprono che il loro matrimonio è nullo per colpa di un finto prete che si spacciava per vero. Si ritroveranno così a rimettere in gioco la loro vita sentimentale e decidere se ripromettersi amore eterno ancora una volta. Finché morte non li separi.
Per tutta la vita è il nuovo film di Paolo Costella, scritto insieme a Paolo Genovese e Antonella Lattanzi. Una commedia corale, o forse più un dramedy, con un ricco cast di attori italiani: Ambra Angiolini, Luca Bizzarri, Carolina Crescentini, Claudia Gerini, Paolo Kessisoglu, Filippo Nigro, Claudia Pandolfi e Fabio Volo.
L’input agli sceneggiatori lo ha dato un piccolo articolo di giornale, come hanno raccontato nel corso della presentazione del film a Roma. “Siamo partiti da questa notizia curiosa per costringere i nostri personaggi a riflettere forzatamente sulla loro vita. Ed è quello che potranno fare anche gli spettatori che vedranno il film – ha raccontato Costella, che con Genovese è tornato ancora una volta a esplorare in una commedia il campo degli affetti, dopo Perfetti sconosciuti – Più che dare una risposta, anche stavolta abbiamo cercato di dare al pubblico un’emozione attraverso le storie di questi personaggi, da quando apprendono la notizia che il loro matrimonio non esiste fino a quando stanno per prendere la decisione finale”.
Nell’ora e quaranta di durata del film le storie di queste quattro coppie si sfiorano, e in parte si intrecciano, come ad alimentarsi l’una con l’altra, anche per le tematiche che affrontano, come la genitorialità, il tradimento, il senso di colpa, la libertà di scelta. Vito e Sara, già prima che la Sacra Rota annullasse il loro matrimonio, vivevano separati, lui con un’altra compagna, lei alle prese (quasi) da sola con la crescita di un figlio. “Il nostro rapporto era già finito e questo dà la possibilità al mio personaggio di darsi un’opportunità nella vita anche per riflettere sul suo ruolo di madre, che non deve essere totalizzante – ha spiegato Angiolini – Lei vive il senso di colpa perché si sente unicamente responsabile di quel figlio”.
“Il mio personaggio fa una scelta interessante, quella di tentare di diventare finalmente padre e non essere solo genitore. Penso che la prima abbia bisogno di un’attenzione diversa – ha aggiunto Volo – Quando ho letto la sceneggiatura, sono rimasto colpito dalla domanda se vale la pena o meno stare insieme a una persona, a prescindere se uno è sposato o meno. Per i nostri personaggi l’annullamento del matrimonio è un’occasione per richiederselo, ma bisognerebbe domandarselo a prescindere, perché le relazioni si possono sempre trasformare nel tempo”.
Edo e Giada e Mark e Viola sono due coppie di amici sposati da due anni. Hanno celebrato insieme il loro matrimonio, ma durante il viaggio di nozze è successo qualcosa che non doveva accadere. Edo e Viola hanno iniziato una relazione. E ora che hanno la possibilità di vivere finalmente il loro amore, Giada scoprirà di essere incinta. “Giada è una donna remissiva, chiede scusa in continuazione, cammina in punta di piedi. Io non sono assolutamente così – ha spiegato Crescentini del suo personaggio, doppiamente tradito nel film – Da sempre rincorre il marito, cerca di essere presa in considerazione, ma ecco che a un certo punto si rende conto che è arrivato il momento di cambiare la sua vita. La gravidanza è un acceleratore verso una presa di coscienza che la porterà a prendere in mano la sua vita”.
Poi ci sono Paola e Andrea, che stanno insieme da sei anni. Sono una coppia molto affiatata, ma lui vorrebbe avere un figlio. “Paola è una donna come tante che a un certo punto scopre di non essere così affezionata all’idea di diventare madre – ha detto Pandolfi – Ama molto suo marito, ma l’occasione del matrimonio annullato le permette di pensare a quella maternità che dava per scontata. Io credo che una donna non si debba mai preoccupare di sentirsi sufficientemente libera. Non va condannata la scelta che fa”.
“Ho pensato ad Andrea come a un uomo molto innamorato. Quel suo desiderio di diventare padre, però, lo mette di fronte a una difficile scelta, se rinunciare a quella paternità perché non può costringere l’altra persona, oppure lasciarla. Mi è piaciuta molto la transizione emotiva che affronta”.
Proprio per la vasta gamma di ruoli e sentimenti che mette in campo il film, gli autori non hanno mai pensato a farne una serie? “Il nostro interesse, visto anche il momento storico, era quello di raccontare una storia tutta d’un fiato – ha risposto Genovese – Ci piace molto che il film esca al cinema. C’è troppa serialità oggi e sono contento che i produttori non abbiamo ceduto allo streaming”.
“Il film è stato venduto all’estero, in Spagna e in Germania, per farne un remake – ha aggiunto Marco Belardi di Lotus, che lo ha prodotto con Rai Cinema – A dire il vero abbiamo pensato anche di farne una serie, ma vediamo prima come va nelle sale”. Dopo l’apertura in anteprima sabato 6 novembre della 22esima edizione del Festival del cinema europeo di Lecce, Per tutta la vita arriverà nei cinema italiani in 300 copie l’11 novembre con 01 Distriibution.
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