Massimiliano Bruno: dalla commedia al dramma per dire ‘no’

Esce il 12 novembre, con 01, Gli ultimi saranno gli ultimi, esperimento di Massimiliano Bruno, solitamente votato a una commedia pura, con un cinema diverso, dai risvolti drammatici


Esce il 12 novembre, con 01, Gli ultimi saranno gli ultimi, esperimento di Massimiliano Bruno, solitamente votato a una commedia pura, con un cinema diverso, dai risvolti drammatici – sebbene non si rinunci a qualche tono leggero – interpretato da Paola Cortellesi, che è anche co-sceneggiatrice, a partire da un testo teatrale, Alessandro Gassman e Fabrizio Bentivoglio.

E’ una parabola di declino e riscatto, quella di Luciana (Cortellesi), operaia tessile del viterbese che non sogna altro che una vita tranquilla al fianco di suo marito (Gassman), buono di cuore ma spiantato e scansafatiche, più propenso a scommesse e affari disastrosi che a rimboccarsi le maniche.  E’ proprio al coronamento del loro sogno d’amore, quando la pancia di Luciana comincia a crescere, che il suo mondo inizia a perdere pezzi: si troverà senza lavoro e deciderà di reclamare giustizia e diritti di fronte alla persona sbagliata, proprio un ultimo come lei, un poliziotto che è stato cacciato dal suo paese in seguito a un fatto grave (Bentivoglio).

“Ognuno ha varie facce – dice il regista – e nel tempo si cresce. Per me questo era un film necessario rispetto alle mie attuali esigenze e sancisce una collaborazione molto forte, quella con Paola che è iniziata tanti anni fa in teatrini dall’odore sgradevole davanti a 13 spettatori massimo. E’ la mia fase del ‘no’. I bambini ce l’hanno a due tre anni, io ora. Per quello che mi circonda. Per chi è precario e per i miei amici che anche se fanno i ricercatori all’università a malapena riescono a pagarsi cena e bollette.  IIF di Lucisano ha avuto il coraggio di puntarci, investendo su un prodotto diverso e lo stesso hanno fatto Rai Cinema e 01 e lo prendo come un atto di amore nei miei confronti. Quando scrivo per il teatro non penso che quello che sto facendo potrebbe diventare un film. In passato comunque mi è già successo, ad esempio con i film poi diretti da Rolando Ravello, Tutti contro tutti e Ricordati di me. Se c’è una storia che funziona la trasposizione si può fare, ma a volte devi avere il coraggio di buttare via gran parte del tuo lavoro. In questo caso alcune battute sono entrate in bocca ad altri personaggi, e alcuni personaggi sono del tutto spariti. Nella versione teatrale il passato non c’era, veniva solo evocato, e raccontavamo solo la nottataccia in cui tutto si conclude. Noi abbiamo fatto durare il film nove mesi, con tutte le accezioni emotive della gravidanza, dall’euforia alla tristezza, al dramma”.

“La domanda che ci ponevamo, già al momento della stesura dell’opera teatrale – dice Cortellesi – è ‘qual ì il limite per ciascuno di noi?’. Abbiamo letto tante cronache su persone disperate che hanno compiuto gesti estremi ed erano persone comuni, non criminali conclamati. Quando una persona normale diventa pericolosa? Nel caso di Luciana, succede non quando perde il lavoro, ma quando le viene a mancare il sostegno emotivo del marito e delle persone che le sono vicino, e si trova sola in un momento di grande difficoltà. Per tutta la vita ha passato la vita a rendersi invisibile in cambio di serenità, ma in quel momento scatta la reazione”. “La maternità è del resto un momento delicato – afferma Federica Lucisano – non abbiamo lavorato con molte ragazze dai 35 ai 40 e quando restavano incinte temevano di doverlo dire a mio padre, per paura di perdere il posto, ma lui invece le abbracciava e diceva ‘che bello’. E si andava avanti ugualmente”.

“Questo paese – aggiunge Gassman – per troppo tempo ha fatto finta di essere quello che non era. Si andava avanti fingendo che tutto andasse bene quando le cose invece erano cambiate radicalmente. Io di ‘no’ ne dico parecchi, non sopporto le imposizioni, le ingiustizie e che mi si dica cosa devo fare o pensare, anche se è impopolare”.

“Ma non è un film bergogliano né renziano – conclude Bruno – altrimenti avrebbe detto che gli ultimi saranno i primi”.

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09 Novembre 2015

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