MASELLI & NADA


“Quando all’inizio Nada mi ha proposto di realizzare questo videoclip sono rimasto lì per lì un po’ stupito, non solo perché dovevo cimentarmi con un genere per me assolutamente nuovo, inedito, ma anche perché Nada, al suo esordio, aveva rappresentato un mio grandissimo amore. Ero appassionato delle sue canzoni e affascinato da una sua misteriosità che nessuno del panorama musicale d’allora possedeva. Poi ho ascoltato il suo cd che stava per uscire, in particolare questo primo componimento poetico, Gesù, e ho capito da subito che il nostro incontro non era casuale. Anche se Nada aveva scritto il testo prima dei fatti del G8 di Genova”.
Citto Maselli, con l’aiuto del montatore fiorentino Paolo Maselli, ha infatti firmato la clip che ha accompagnato l’uscita di “L’amore è fortissimo e il corpo no”, il nuovo album di Nada prodotto dall’etichetta indipendente Storie di Note.
Insolito matrimonio tra un regista impegnato e una cantante, anzi cantautrice. Maselli lasciata ormai la presidenza dell’Anac, ha rinnovato la sua militanza cinematografica promuovendo e coordinando il lavoro collettivo di numerosi registi in documentari di controinformazione e denuncia: il G8 di Genova, il Word Social Forum di Porto Alegre, la manifestazione del 23 marzo organizzata dalla CGIL contro il governo Berlusconi, lo sciopero generale del 5 aprile e infine la difficile esistenza quotidiana della popolazione palestinese.
Nada, dopo i successi di trent’anni fa al Festival di Sanremo con “Ma che freddo fa” e “Il cuore è uno zingaro”, ha scelto un percorso originale di canzone d’autore che la porterà a vincere il Festivalbar all’inizio degli anni 80 con “Amore disperato”. Poi nel 2001 l’incontro fortunato con la nuova casa discografica, specializzata in canzone d’autore, Storie Di Note, che la convincerà a comporre musica e parole con la collaborazione di artisti della musica italiana come Fausto Mesolella, chitarrista degli Avion Travel, Rita Marcotulli, Javier Girotto.
Tutto è cominciato alla fine di luglio 2001: la cantante era impegnata in sala d’incisione quando davanti ai suoi occhi ha visto scorrere le immagini delle giornate di Genova: “Ho visto uomini e donne combattere con coraggio e coerenza e poi la violenza, il sangue, lo smarrimento, la morte. Non potevo rimanere indifferente di fronte a tutto questo” ricorda Nada. E subito ha associato quegli eventi drammatici al suo brano “Gesù” che racconta la storia di un Cristo laico, un uomo incompreso, marginale, in lotta per le sue idee. “Ogni volta di fronte a quelle immagini risentivo la canzone ‘Gesù’, il cui testo mi aveva tanto impressionato, nonostante ne fossi l’autrice. Tutto è venuto naturalmente come se ci fosse il bisogno di raccontare anche in video quel malessere che da tempo è dentro di noi e nella società. Certo nelle immagini del film collettivo Un mondo diverso è possibile realizzato dai registi a Genova c’è una forte carica politica ma quello che mi interessava era qualcosa che andasse oltre quella tensione. Mi sentivo come una persona colpita nei sentimenti che vive in un mondo bellissimo ma anche pieno di eventi terribili. Così ho pensato che Maselli avrebbe avuto la sensibilità di raccontare con le immagini più che un sentimento politico, una condizione di dolore, un voler stare al mondo cercandone il senso e le ragioni, provando a vivere”.
Lui si è preso ventiquattrore per riflettere, poi ha detto sì. “Mi ha colpito il taglio esistenziale, la disperazione segreta e la ribellione che anima il disco di Nada. Oltre il disagio c’è nel testo di ‘Gesù’ una forte presa di posizione etica, morale, il senso di un rifiuto, come dire ‘non ci sto’” spiega Maselli. Nel filmato s’alternano immagini della cantante immersa in una folla anonima e in scorci urbani degradati e poi riprese delle violenze della polizia sui no global tratte dell’archivio del film Un mondo diverso è possibile.
E intanto scorre il rock malinconico di Nada. Un Gesù ferito con uno squarcio nella testa s’aggira sanguinante per le strade della città, lasciando tracce evidenti sul marciapiede calpestato da milioni di scarpe. Un Gesù, simbolo dell’umanità ferita a morte, trascina il suo corpo tra la gente indifferente. “Il dolore può far alzare la testa come può cancellarti dalla storia. E’ riflettendo su questo concetto che io e Maselli ci siamo incontrati” spiega la cantante toscana.

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