Arriva un momento in cui si smette di pensare al singolare e si inizia a farlo al plurale. È questa la realtà che devono affrontare i protagonisti di Maschile plurale, sequel dell’acclamata commedia queer del 2021 Maschile singolare, in arrivo su Prime Video dal 20 giugno. Scritto e diretto ancora una volta da Alessandro Guida, la storia riprende la narrazione tre anni dopo la fine del primo film, quando un evento tragico aveva separato le vite di Antonio e Luca.
Giancarlo Commare e Gianmarco Saurino tornano nelle vesti dei due protagonisti, che si rincontrano e scoprono che le rispettive vite sono cambiate del tutto. Antonio è diventato un pasticcere molto popolare sui social, un vero e proprio influencer con tanto di battuta virale: “Basta seguire la ricetta!”. Peccato che non esista una ricetta per la felicità e, nonostante il successo, il giovane sembra avere perso l’entusiasmo e la creatività. Luca, dal canto suo, ha affrontato momenti difficili e ha visto chiudere il forno in cui era cresciuto. Ora lavora in una casa-famiglia per ragazzi e ragazze della comunità LGBTQ+ e sembra avere trovato l’amore in Tancredi (Andrea Fuorto), un suo collega gentile e gioviale. Presi dalla nostalgia e dal desiderio di riprendere in mano le proprie vite, i due decidono di diventare soci e riaprire il forno “in cui sono stati felici”. Ma dietro questa apparente spinta imprenditoriale, Antonio nasconde un interesse secondario: riconquistare Luca, di cui è sempre stato innamorato.
Maschile plurale gioca interamente sul conflitto che vede due persone amarsi e non potere stare insieme. Tra gelosie e ripicche continue, la trama procede placidamente, alternando l’obbiettivo di ricostruire un “luogo felice” che omaggi la memoria dell’amato Denis a quello ancora più pressante, di trovare finalmente il coraggio di stare assieme. Le tensioni all’interno del triangolo amoroso “aperto” tra Antonio, Luca e Tancredi crescono fino a concretizzarsi, inevitabilmente, in momenti intensi e drammatici. Ancora una volta Alessandro Guida si distingue per la capacità di entrare nelle dinamiche della comunità LGBTQ+ con leggerezza, mostrandone le caratteristiche stereotipiche, come la promiscuità, senza timori o vergogne, anzi mettendone in risalto le inevitabili fragilità, con personaggi problematici, spesso fallaci ed egoisti, ma desiderosi di aiutarsi a vicenda.
“Il film è stato girato – come il primo – nel quartiere di Testaccio, romantico ma allo stesso tempo urbano e dinamico. – dichiara il regista – Raccontiamo sempre la comunità LGBTQ+ della Capitale in modo contemporaneo ed originale, mostrando anche nuove realtà sociali appena nate come il Rifugio: una casa-famiglia per giovani ragazze e ragazzi. Maschile Plurale è una commedia romantica che bilancia battute e situazioni molto divertenti a momenti più intimi e passionali, senza paura di mettere i protagonisti a nudo”.
Molto più centrale rispetto al film precedente è il personaggio di Cristina, interpretato da Michela Giraud, praticamente l’unica donna del cast principale. Forse per seguire la popolarità raggiunta dalla comica e attrice romana, reduce dal debutto alla regia, Cristina è praticamente onnipresente, con addirittura un ruolo cruciale nel risolvere la matassa finale. Affiancata da Claudio Colica, rappresenta una valvola di sfogo indispensabile per la trama sia dal punto di vista comico che drammaturgico.
Con questa nuova commedia Guida vuole parlarci di nostalgia e memoria, ma anche della necessità di crescere. In un mondo in cui anche le torte sono arcobaleno, ciò di cui ha bisogno Antonio per ritrovare la gioia di creare sono dei semplici “rimasugli”, piccoli momenti di felicità da custodire senza perdere il desiderio di guardare al futuro. Una porta che si apre verso un domani e, perché no, verso un terzo capitolo di questa piccola e gustosa saga dal sapore queer.
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