Martedì 30 aprile, la rassegna stampa

Favino a Cannes in giuria, Paolo Genovese e il film su un super trio italiano, le ultime dal caso Depardieu, il compleanno di un maestro e la serie Netflix del momento

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Ogni mattina CinecittàNews vi presenta un panorama delle notizie con cui i media seguono il mondo dell’audiovisivo

L’Italia a Cannes con Favino e Sorrentino

Sui giornali di oggi la notizia della giuria di Cannes, tra le cui fila, guidate dalla regista Greta Gerwig, troviamo anche Pierfrancesco Favino. “Con la presenza di Favino in giuria l’Italia completa la sua presenza autorevole sulla Croisette” scrive su Il Messaggero Gloria Satta. “Pochi ma buoni” aggiunge. In concorso, infatti,  “c’è solo Sorrentino che, per la sesta volta a Cannes dove nel 2008 II divo vinse il Premio della Giuria, è tornato a girare Parthenope nella sua Napoli”.

Paolo Genovese e un film su Magnani-Rossellini-Bergman

Su La Repubblica Arianna Finos intervista il regista Paolo Genovese, che annuncia il suo nuovo film dal titolo Scandalo, dedicato al “triangolo Magnani, Rossellini, Bergman” e scritto a quattro mani con Francesco Piccolo. “È stato il primo, vero, grande scandalo mondiale”, spiega il regista. “Negli anni 50 finì sulle testate di tutto il mondo, si crearono fazioni. Un senatore americano attaccò Ingrid Bergman dicendo che era l’angelo del male, rovina dell’immagine americana”. Il film sarà una produzione internazionale con Leone Film group ed Euro Gang. “Rossellini e la Magnani saranno due attori romani, la Bergman sarà una svedese, il gruppo americano sarà americano. Si parlerà in italiano, inglese, svedese. Ci sarà anche un Fellini inedito, aiuto di Rossellini”.

Via a Our Films di Mieli e Gianani

Su Italia Oggi  Claudio Plazzotta racconta la nuova casa di produzione di Lorenzo MieliMario GiananiOur Films, avviata “con un capitale sociale di 102mila euro controllato al 51% dal colosso francese Mediawan International société par actions simplifiée e al 49% dalla Prati srl (holding a sua volta posseduta al 50% da Mieli e al 50% da Gianani)”. Our films è attiva dal 4 aprile con sede a Roma.

Gerard Depardieu, rilasciato l’attore accusato di violenza

Di ieri la notizia dello stato di fermo richiesto per l’attore francese Gerard Depardieu, accusato di violenze sessuali da due attrici e interrogato per 12 ore dal commissariato parigino. Su Il Messaggero Francesca Pierantozzi aggiorna sull’accaduto, informando che Depardieu sarà giudicato a ottobre per aggressioni sessuali ai danni di due attrici. “Anche in Spagna c’è una denuncia contro Depardieu: è della giornalista e scrittrice Ruth Baza, che lo ha accusato di averla violentata nel 1995. Depardieu vive ormai barricato in casa. Esce ogni tanto protetto dal casco della moto. Polemiche le ha sempre sollevate, a cominciare dai ripetuti esili fiscali e le amicizie rivendicate coi dittatori di mezzo mondo”.

A Palermo i 90 anni di Svankmajer

Compie 90 anni il regista praghese Jan Svankmajer, maestro dell’animazione surrealista. “una filmografia la cui originalità non sta nel costruire personaggi da animare, ma animare l’esistente e l’inanimato” scrive su Avvenire Mimmo Mastrangelo, che ricorda le celebrazioni del compleanno in programma in questi giorni a Palermo, dove saranno proiettati numerosi cortometraggi del regista per il “Film Festival Animaphix – Nuovi Linguaggi Contemporanei” di Bagheria. “Un’occasione per riaccendere uno schermo su una delle più originali cinematografie europee, diventata nota agli addetti ai lavori e a un pubblico scelto”.

Baby Reindeer guida Netflix e fa discutere

Il caso Baby Reindeer protagonista di un articolo de La Stampa a firma Francesca D’Angeloche racconta la serie Netflix del momento, “la più vista e discussa, in cima alla Top Ten della piattaforma a suon di passaparola”. La serie ruota attorno a un vero caso di stalking di cui è stato vittima l’attore protagonista. “Le prime tre puntate sono una piccola summa di psicologia, tra concessioni più o meno consapevoli di Donny, ingenui passi falsi e una ridda di pregiudizi da maschio alfa mancato”. Al centro dell’articolo alcune delle numerose polemiche suscitate dalla storia, apprezzata ma non esente da critiche.

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30 Aprile 2024

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