PESARO – La sua interpretazione in Children of Sarajevo di Aida Begic (che verrà distribuito dalla Kitchen Film con il titolo Buon anno Sarajevo) era già stata apprezzata al Festival di Cannes, dove il film era stato presentato nella sezione Un Certain Regard. Gli applausi e i consensi sono poi proseguiti in Italia, a Pesaro, dove il film è passato in questi giorni in concorso, portandosi a casa ben tre premi (Premio Lino Micciché per il miglior film, Premio Amnesty International, Premio Giuria Giovane). Premiati anche Barbara di Christian Petzold (Premio Cinema in Piazza), menzioni speciali a Sharquya e Ferrhotel.
Marija Pikic, classe 1989, appare raggiante per questi riconoscimenti e ci tiene a sottolinearne il valore: “E’ una conferma internazionale dell’ottimo lavoro svolto da tutti noi e speriamo spinga il nostro paese a produrre altri film come questo, purtroppo ora in Bosnia vengono realizzati al massimo tre film l’anno”.
Le chiediamo di parlarci della situazione dell’industria cinematografica in Bosnia. “Ci sono molte scuole di cinema ed accademie di recitazione, ma non si producono film, per cui i giovani che vogliono fare questo mestiere a volte finiscono a fare televisione o a svolgere lavori completamente diversi”. Aida Begic insieme al premio Oscar Danis Tanovic è la personalità più importante del cinema bosniaco. “Aida comunica molto con gli attori, accoglieva spesso le mie idee sul personaggio, è una regista molto sensibile e ha un grande senso dell’umorismo. Il film è stato girato con molti piani sequenza, anche di 6-7 minuti e quindi doveva essere tutto perfetto. Alcune volte abbiamo fatto anche 35 ciak, è stata una grande sfida per tutta la troupe”, racconta l’attrice che per prepararsi al ruolo ha iniziato a lavorare sei mesi prima delle riprese, andando nelle zone in cui si sarebbe girato il film. “Dato che Rahima, il mio personaggio, lavora in un ristorante, ho passato molto tempo nella cucina di un famoso cuoco bosniaco per raggiungere una verosimile naturalezza nei movimenti. In più ho imparato tutti i rituali della religione musulmana. E’ stata una delle più grandi esperienze della mia vita”.
Aida Begic a Cannes aveva detto che le dispiaceva essere al festival con un film triste. Per l’interprete “in Bosnia non è facile ottenere dei finanziamenti per il cinema. Per cui quando riesci ad averli, preferisci realizzare un film che racconta il paese e non, ad esempio, una commedia”.
Ora Maria aspetta la presentazione del film al Sarajevo Film Festival e l’uscita nelle sale del suo paese.
Buon anno Sarajevo è la drammatica storia di due fratelli orfani a causa della guerra e delle loro difficoltà di inserimento in una società che sembra essersi dimenticata delle vittime del conflitto. La sorella maggiore Rahima (interpretata appunto da Marija Pikić) dopo un’adolescenza turbolenta sembra trovare conforto nell’Islam e spera che il suo fratellino Nedim (Ismir Gagula) possa fare lo stesso, ma questi pare più incline a incamminarsi verso un futuro di criminalità.
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