SIRACUSA – Il cinema italiano si racconta agli Stati generali in corso a Siracusa con produttori, distributori e altri importanti player dell’audiovisivo riuniti a convegno. Uno degli eventi della mattinata è dedicato alla “rinascita di Cinecittà”, con l’ad Nicola Maccanico intervistato dal direttore di Ciak Flavio Natalia. Per Maccanico “questa tre giorni di cinema è molto positiva, anche perché è un modo di riunire la nostra comunità e creare occasioni di incontro”.
Maccanico ha riassunto le tappe della rinascita di Cinecittà. “Siamo riusciti a riempire gli studi, a generare utili, passando da 15 milioni a 39 e poi 46 milioni, quando la società è tornata pubblica”. E ha aggiunto: “È necessario che lo Stato sostenga l’audiovisivo, i vari governi che si sono succeduti lo fanno da anni, con scelte coerenti”. Il ruolo degli studios è destinato a crescere grazie al PNRR con l’obiettivo di 25 teatri di posa delle giuste dimensioni. “Ci sarà spazio per i grandi maestri ma anche per chi esordisce e la realtà virtuale consentirà anche di fare cose con bassi budget”.
A proposito del ritorno del David a via Tuscolana a partire dal 2022 (quest’anno l’evento è in programma il 3 maggio) ha affermato: “E’ stata una grande occasione per veicolare il fascino di Cinecittà. Ma i momenti simbolici sono stati anche altri: l’accordo con la Fremantle, la decisione di Paola Cortellesi di girare da noi C’è ancora domani, l’incontro tra Mario Draghi e Ursula Von Der Leyen con la firma del PNRR proprio a Cinecittà. E sottolineo che il ministro Sangiuliano ha sempre sostenuto il progetto di Cinecittà”.
Del caso Cortellesi ha parlato anche Mario Gianani, che ha prodotto quel blockbuster con Wildside. “Non potevamo immaginare di arrivare a 37 mln di incasso, sei milioni era per noi la linea di galleggiamento, quindi siamo stati sorpresi noi stessi dal risultato”. Gianani ha commentato anche la presenza italiana al festival di Cannes. “Oltre a Parthenope di Paolo Sorrentino e I dannati di Roberto Minervini, ci sono diversi prodotti italiani, il film di Miguel Gomes con Vivo Film, Marcello mio per Bibi Film e Lucky Red, Limonov per noi di Wildside. Sono film a maggioranza italiana come Le otto montagne, in cui due registi stranieri scelsero di dirigere una storia tratta da un libro italiano e girata nella nostra lingua. Questi progetti dimostrano la forza dell’industria, una forza che viene riconosciuta anche all’estero. Quando comprammo i diritti del libro di Carrère, volevamo farlo con un regista italiano, ma era complicato. Quindi il progetto di Limonov è passato a Pawel Pawlikoski che ha scritto la sceneggiatura e che poi ha rinunciato. Alla fine lo ha diretto il russo Kirill Serebrennikov. Avevamo costruito parte del set a Mosca e siamo dovuti scappare per la guerra”.
L’ad di Medusa Giampaolo Letta ha commentato il successo di Un mondo a parte di Riccardo Milani uscito da poco nelle sale. “Ci sta dando tante soddisfazioni e, parlando qui anche di distribuzione, abbiamo applicato per la prima volta in modo così esteso delle modalità di promozione particolare: quasi porta a porta, cinema per cinema in quasi tutta Italia, lo stiamo facendo con grande impegno del regista e degli attori Antonio Albanese e Virginia Raffaele”. Letta ha fatto riferimento al successo de La stranezza nel 2022. “Quel film ha dato una accelerazione particolare mettendo insieme due concorrenti come Rai Cinema e Medusa attorno a Pirandello e al cast con Servillo, Ficarra e Picone. A piccoli passi, gradualmente, si è tornati al cinema, ma siamo ancora indietro in termini di spettatori con un -30% rispetto ai tre anni precedenti alla pandemia. In questa fase delicata, i numeri vanno citati con molta attenzione. Nel 2022 e 2023 sono usciti 383 film italiani e 227 documentari, quindi sono arrivati al pubblico quasi tutti i film prodotti. Lo dico perché altrimenti si innesca una narrazione contro il cinema che fa male. Oggi ci vogliono opere brillanti ma anche con tematiche importanti come Un mondo a parte, una commedia che parla dello spopolamento dei piccoli paesi, del pericolo che le scuole chiudano e tratta questi temi con garbo intelligente”.
Andrea Occhipinti, fondatore e amministratore unico di Lucky Red, ha commentato i successi della sua società. “Oggi tutto è più difficile, c’è più competizione, non solo delle piattaforme anche in generale sul tempo delle persone. Ma le piattaforme ci possono anche aiutare educando il pubblico, da un anno e mezzo i film di Miyazaki sono su Netflix e questo ha contribuito ad allargare il bacino di spettatori, anche giovani”.
E ha aggiunto: “Sul tax credit chiediamo innanzitutto rapidità e certezze, perché l’industria cinematografica non può aspettare, altrimenti sarebbe un fallimento a favore di altri paesi che ormai hanno messo anche loro questo strumento fantastico come incentivo per attrarre produzioni e produrre di più localmente. La programmazione e la pianificazione nel cinema si fanno con molti mesi di anticipo”.
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